Non erano d’accordo su nulla, tranne sull’emergenza nel settore delle cure. Sul palco del congresso dell’Unione sindacale tedesca (Dgb ) tenutosi dal 10 al 17 maggio, le numero uno dei partiti hanno incrociato le armi. Annegret Kramp-Karrenbauer della Cdu (che potrebbe succedere ad Angela Merkel), Nicola Beer dei liberali della Fdp e la nuova presidente dei socialdemocratici della Spd Andrea Nahles si sono pestate i piedi a vicenda sulla prevista deregolamentazione nell’ambito della Legge sul lavoro, sulla politica migratoria e sugli investimenti pubblici. Unità d’intenti l’hanno invece dimostrata sulla questione delle cure: in Germania attualmente mancano in questo ambito 10.000 professionisti e saranno centinaia di migliaia nei prossimi anni. Il telegiornale dell’emittente Ard ha centrato il punto della questione: “Emergenza personale: sovraccaricato, spremuto e via”.

 

I politici presenti alla discussione del congresso vogliono agire: «La professione va valorizzata», auspica Beer; «Più personale in proporzione al numero delle persone bisognose di cure», pretende Kramp-Karrenbauer; «Vanno aumentati i salari», sostiene invece Nahles. Tutti esigono, e da subito, più posti di formazione gratuiti e migliori condizioni di lavoro. Già il giorno dopo Angela Merkel, sempre dal palco del congresso della Dgb, va oltre promettendo una “valorizzazione” del settore delle cure. Con un poco di malizia la Cancelliera tedesca sottolinea che il lavoro di cura vive una situazione di svantaggio perché si tratta di una professione prevalentemente femminile.


I sindacalisti hanno applaudito, ma tanta convergenza di opinioni appare loro sospetta. Non è il padronato vicino alla Fdp e alla Cdu a volere un peggioramento delle condizioni di lavoro attraverso la revisione della Legge sul lavoro? Il nuovo governo non prosegue forse con la politica di austerità? E gli ospedali e gli istituti di cura non sono quelli che si oppongono ostinatamente a ogni contratto collettivo di settore? Il sindacato ver.di negli ultimi anni ha dovuto combattere con fatica, azienda per azienda, per ottenere ogni contratto, perché i padroni vogliono fare utili in questo settore sempre più privatizzato. “Cure invece di profitto” afferma pertanto ver.di. Ciò di cui c’è bisogno per una valorizzazione del mestiere sono dei buoni contratti collettivi che coprano l’intero settore con salari minimi di obbligatorietà generale. A questo la politica può dare il suo contributo. Se mantiene la parola data.

Pubblicato il 

30.05.18

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