Sulla Regione di venerdì scorso il presidente Plr Giovanni Merlini ha affermato: «Gli scandali? È importante che emergano».
È stato l'antipasto del congresso del giorno dopo, nel corso del quale un deputato-imprenditore attivo nel ramo dell'asfalto ha rinunciato a ricandidarsi.
Un antico motto latino insegnatoci a scuola (Oportet ut scandala eveniant: è necessario che vengano gli scandali) si riallaccia al Vangelo di Matteo, ma con valenza diversa da quella poi assimilata e che da tempo va per la maggiore.
L'interpretazione corrente vuol significare che gli scandali sono necessari e benefici, per smuovere acque (politiche) stagnanti, per far emergere un male cui finalmente si potrà porre rimedio.
Quella originaria vedeva invece gli scandali come malefici e tuonava contro chi ne era protagonista; un peccato ed un peccato grave.
Il caso dell'asfalto ha infine mostrato una malattia cui si è riusciti, tardivamente e grazie soprattutto al lavoro di Raoul Ghisletta, a porre rimedio. Curiose le reazioni sulla stampa di partito. Il Mattino tuona dimenticandosi l'appalto all'Usi ricevuto dal suo gran patron grazie all'impegno d'impiegare parte dell'onorario per pagare un po' delle imposte arretrate nel comune di cui oggi è amministratore.
Sull'organo Plr (ove sarebbe interessante contare le numerose inserzioni pubblicitarie di asfaltatori pubblicate nei tredici anni scorsi; chissà perché solo area è una morta di fame in tema d'inserzioni di ditte) Mauro Dell'Ambrogio, quello che se uno statale o un socialista gli dicono che due più due fa quattro dimostrerà che invece o fa cinque o fa tre, afferma: «a me dà fastidio che si spacciano per paladini della concorrenza coloro che in altri settori considerano concorrenza una parolaccia, i difensori del cosiddetto servizio pubblico». E poi lamenta la probabile perdita di posti di lavoro nel catrame. Qualcuno dirà a colui che sventò l'evasione dalla Stampa che il "cosiddetto" servizio pubblico c'entra come i cavoli a merenda? Che molto semplicemente al cittadino contribuente, di qualsiasi fede politica, non piace aver pagato una prestazione molto più di quanto costa? È così difficile da capire senza scomodare il servizio pubblico?
L'occupazione va difesa quando ciò si giustifica, non aprioristicamente. Tenendo presente che i soldi risparmiati con un'oculata gestione delle risorse pubbliche possono semmai essere investiti nella creazione di nuovi posti di lavoro.
I socialisti sostengono ad esempio la cassa malati unica federale; dovrebbero contrastarla perché comporterà la perdita di posti di lavoro presso le casse malati private? Non credo proprio.

Pubblicato il 

02.02.07

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