Anno XXIV - N°8- 14 maggio 2021

L'editoriale
12.05.2021

di 

Claudio Carrer

Nonostante le aperture delle terrazze dei ristoranti, dei centri fitness e dei cinema del 19 aprile, nonostante i numerosi assembramenti (illegali) di migliaia di persone cui assistiamo da settimane e nonostante un diffuso rilassamento nella popolazione che sempre meno si attiene alle misure di protezione contro il coronavirus, l’andamento della pandemia in Svizzera è positivo: i casi giornalieri di nuove infezioni sono in diminuzione, le ospedalizzazioni si riducono sensibilmente e i decessi pure. Parallelamente la campagna di vaccinazione avanza a ritmo spedito. Tutto questo consentirà a breve un ulteriore allentamento delle misure restrittive (in particolare l’apertura anche degli spazi interni di bar e ristoranti) e dunque la riconquista di pezzi di libertà. Eppure c’è chi si lamenta per presunti errori di valutazione degli esperti e pretende di riaprire tutto e subito.

 

A farlo non sono solo i cosiddetti “negazionisti” che manifestano nelle piazze e inondano i social media con le loro teorie astruse. Ma anche politici e rappresentanti dell’economia, che, evidentemente, alla tutela della salute dei cittadini antepongono interessi elettoralistici e il profitto.

Articoli

Società
12.05.2021

di 

Francesco Bonsaver

Condannati a pene pecuniarie e non detentive come richiesto dalla Procura. Nel formulare il giudizio, la giudice ha tenuto conto del contesto in cui dei tifosi dell’Ambrì hanno agito. Non eroi, ma nemmeno dei mostri. Se il dispositivo di sicurezza dei club e della polizia avesse funzionato, quei disordini non sarebbero successi. Sullo sfondo politico, la criminalizzazione del tifo organizzato e la volontà di misure repressive negli stadi e nelle piste.


Inferiate, schieramento di poliziotti sulle gradinate d’accesso e impianto da controllo all’entrata in stile aeroporto. I passanti davanti a Palazzo di Giustizia lo scorso martedì, incuriositi, si chiedevano chi stessero mai processando. Mafia capitale a Lugano? No, a processo vi erano i temibili ultras, tre dell’Ambri e uno del Losanna. A quest’ultimo e al suo legale è stato chiesto se volessero la scorta per arrivare a Palazzo di Giustizia, ma hanno declinato.



Italia
12.05.2021

di 

Loris Campetti

Luana era bella, giovane, aveva persino fatto la comparsa in un film di Pieraccioni. 22 anni lei, 5 il suo bambino, operaia a un orditoio nel distretto tessile di Prato. Di lei i giornali ci hanno raccontato la marca del profumo preferito, le passioni e i sogni, il timore per un’ipotetica cellulite, insomma hanno messo in campo tutte le componenti dello squallore narrativo necessarie a trasformare una ragazza morta sul lavoro in una favoletta.

Spagna
12.05.2021

di 

Maurizio Matteuzzi

«La legislatura comincia adesso» ha detto lunedì scorso – dopo il devastante tsunami del 4 maggio nelle elezioni regionali di Madrid stravinte da Isabel Díaz Ayuso, la candidata ultrà del Partido Popular – Yolanda Díaz, vicepresidente del governo Psoe-Unidas Podemos, ministra del lavoro e dell’economia sociale, nuovo segretario generale in pectore di Up dopo le clamorose dimissioni e l’abbandono della politica (davvero?) di Pablo Iglesias.

Rubriche

12.05.2021

di 

Silvano Toppi
12.05.2021

di 

Ferruccio D'Ambrogio

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