Datemi un essere umano

«Datemi un essere umano! Sono stufa di leggere istruzioni che non capisco e di parlare con segreterie di messaggi registrati». Il lamento si alza dalla stazione di Bellinzona. Una bella signora sulla settantina infreddolita dall’aria condizionata esce dal treno proveniente da Zurigo. Era salita trafelata, col termometro sui trenta gradi e l’ansia di essere in ritardo. La stessa ansia le ha fatto dimenticare una giacca sul treno al momento di scendere. Ma alle 19.30 del sabato sera a chi chiedere come fare per recuperare il suo pezzo di vestiario? Gli sportelli sono chiusi e in giro non c’è anima in uniforme. Ma c’è la tecnologia. Le Ffs hanno un sito internet molto ricco, e uno apposta per gli oggetti smarriti. Basta un clic e in un batter d’occhi, così dice la loro pubblicità, si trova tutto: orari, prezzi, e anche la giacca. Già, ma la signora non ha un Pc e non sa usare internet. Forse suo nipote... Mi offro io e le chiedo di descrivere il capo smarrito. A casa mi connetto, ma il mio modem fa cilecca e la connessione se ne va ogni tre muniti circa, così che non riesco mai a completare il modulo, molto dettagliato ma che non ti lascia entrare in certi spazi che dovresti riempire… Primi segnali di fumo dalle orecchie. Spengo il Pc e telefono. C’è perfino un numero! Ma dovevo aspettarmelo. Chi lavora di sabato sera all’ufficio oggetti smarriti, stazione centrale di Zurigo? Se ne riparla lunedì. Le Ffs mi hanno dato un’altra opportunità di sbattere la faccia contro il sistema anche quando ho usufruito del praticissimo park+ rail. Oddio, per usufruire ho usufruito eccome. Tariffa di sosta dalle 21 del venerdì alle 19.30 del sabato: trenta franchi. Se però hai il biglietto del treno la tariffa è di otto franchi al giorno, basta chiedere allo sportello. Già ma alle 19.30 la biglietteria a Bellinzona è chiusa. E allora? Nessun cartello dice cosa fare se sei fuori orario. E allora capisco che qui, sempre di più, se tu non sai, paghi. Non sei informato? Peggio per te! Non hai il computer? Peggio per te! Non capisci perché quando finalmente trovi un ragazzotto che lavora in uno dei pochi uffici aperti in fondo alla stazione lui non sa dirti assolutamente niente di utile? Dovresti sapere che oggi il personale ha compiti sempre più specifici, e che non è tenuto a rispondere a domande che non lo riguardano. Quindi, gentilmente, arrangiati! Ho proposto alla signora che ha lasciato la giacca sul treno di andare a fare un sit-in di protesta perché né lei né io siamo riuscite a venire a capo dei nostri problemi. Ma mi ha risposto che ha la febbre, l’aria condizionata era gelida e non c’era mezzo di regolarla, così s’è presa un accidente. Allora ci sono andata da sola, a girare sul piazzale. Mi ha fatto sloggiare, con molta cortesia, una signorina in uniforme, dicendomi che era inutile, tanto quel piazzale lì non appartiene nemmeno più alle ferrovie, è privato. Il teatrino dell’assurdo continuava. E quando ha incrociato il mio sguardo desolato mi ha detto: «è così. Sono le privatizzazioni. Non lo dica a noi!». Almeno avevo trovato un essere umano!

Pubblicato il

05.09.2003 13:00
Cristina Foglia
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