Day Hospital, così è se vi pare

Nella vicenda del day hospital Gulliver – culminato con un arresto – c'è da una parte chi ha firmato la convenzione con Graziano Martignoni, Santésuisse, che afferma di aver proceduto correttamente alle verifiche previste dal documento siglato, cioè sostanzialmente controlli di tipo amministrativo. Dall'altra parte c'è il medico cantonale Ignazio Cassis che ha a sua volta affermato che da parte loro ci si poteva unicamente aspettare dei controlli di tipo sanitario e criticava Santésuisse per non aver rispettato la legge sanitaria che prevede la presenza costante del medico titolare della convenzione all'interno della sua clinica diurna. Lo studio medico di Martignoni si trova a Comano, mentre il Gulliver è a Lugano. Gli ispettori di Cassis hanno in seguito anche appurato che Martignoni non rispettava neppure quel 30 per cento previsto dalla convenzione. Ma allora chi doveva controllare cosa? E quali le conseguenze? Martignoni, ci ha detto Cassis «è libero di aprire domani un day hospital ad Airolo» a patto che vi sposti il suo studio all'interno. Mentre Orlando Del Don – come ci ha confermato Gian Paolo De Neri di Santésuisse – ha già la sua convenzione in tasca  e il suo progetto di day hospital a Bellinzona. Dove sono le lacune di questo sistema?

Gian Paolo De Neri la critica mossa dal medico cantonale Ignazio Cassis a Santésuisse è che voi prevedete un 30 per cento di presenza quando in realtà la legge sanitaria imporrebbe un presidio costante da parte del medico psichiatra titolare della convenzione. Non avete firmato con leggerezza la convenzione con Martignoni?
No. Nella convenzione che noi abbiamo firmato non diciamo assolutamente che il medico debba lavorare  solo al 30 per cento per la clinica. Diciamo che si deve occupare dei pazienti della clinica psichiatrica di giorno per almeno il 30 per cento del tempo. Se non può restare in sede per il tempo restante deve esserci un medico psichiatra che lo sostituisce. Lo studio ambulatoriale del medico deve essere presso la clinica. Il medico si deve occupare del 30 per cento dei pazienti del day hospital. Il tempo restante lo può dedicare ai suoi altri pazienti.
D'accordo, ma voi sapevate che Martignoni ha lo studio a Comano mentre il day hospital Gulliver si trova a Lugano.
La modifica alla convenzione  è stata apportata da Santésuisse per adeguarci alle direttive del Cantone. Noi avevamo una situazione precedente  alla modifica che era stata tollerata. Non potevamo pretendere in quattro e quattr'otto di cambiare tutto e obbligare il medico a spostare o il day hospital a Comano o l'ambulatorio a Lugano. Avevamo  deciso di concedere  un lasso di tempo ragionevole  a Martignoni. In una sua lettera di risposta ci scriveva  che la situazione avrebbe  subito una modifica sostanziale in quanto non aveva  intenzione di continuare con il Gulliver. Anche per questo motivo Santésuisse ha deciso di concedere del tempo.  
Quanto era questo "lasso di tempo ragionevole"?
Alcuni mesi, al limite di un anno.
Graziano Martignoni a chi avrebbe dovuto comunicare quale era il suo sostituto?
Non spettava a noi fare controlli se è questo che intende. Per noi il firmatario della convenzione  è Martignoni che, come è inoltre previsto nella convenzione, doveva  tempestivamente  fornire a Santésuisse l'elenco dei collaboratori impiegati nella sua clinica di giorno.
Quindi sapevate che non c'era alcun medico psichiatra a sostituirlo nelle frequenti assenze (assenze verificate da un'ispezione del medico cantonale, ndr)?  
Ma non è obbligatorio avere un sostituto (Ignazio Cassis interpellato da area ci ha detto che non è neppure lecito avere un sostituto secondo la legge sanitaria, ndr). Noi non ci siamo neppure posti la domanda perché per noi era evidente  che se non c'erano sostituti allora voleva  dire che Graziano Martignoni era sempre lì. Le altre cliniche di giorno non hanno un medico psichiatra aggiunto.
Quindi in tutti gli altri sette day hospital di giorno presenti nel Cantone il medico titolare della convenzione ha lo studio all'interno della clinica?
(…) C'è un altro caso in cui il medico non ha lo studio all'interno del day hospital. Si è impegnato con Santésuisse a modificare la situazione. Anche in questo caso non potevamo pretendere  che la situazione mutasse immediatamente  dopo che è stata tollerata. Gli è stato concesso del tempo per porre rimedio visto che si è impegnato a portare lo studio all'interno del suo day hospital.
A chi spetta controllare che le regole del gioco siano rispettate?
Santésuisse controlla che ciò che è previsto dalla convenzione  venga rispettato. Vi è un elenco delle prestazioni che possono essere erogate (nel caso dei day hospital: «terapia psichiatrica e/o psicoterapeutica specifica e sostitutiva sia dell'ospedalizzazione che del trattamento ambulatoriale, comprendente un piano di cura personalizzato messo in atto da operatori sanitari autorizzati e specializzati (medico, psicologo, infermiere, fisioterapista, operatore sociosanitario e socioassistenziale) sotto la diretta responsabilità e coordinamento del direttore medico specialista Fmh di psichiatria e psicoterapia, ndr). Il nostro obbligo è nei confronti del titolare della convenzione. Abbiamo l'elenco dei dipendenti. Ma di più non possiamo fare, non spetta a noi fare un lavoro da polizia. Santésuisse non vede neppure le fatture. Queste vengono girate direttamente  alle casse malati.
Non siete troppo lassisti nel controllare i vostri affari?
La verifica delle terapie spetta alla singola cassa. Se una fattura è sproporzionata possono chiedere spiegazioni. Ogni cassa malati ha un medico fiduciario che quando riceve, ad esempio, una domanda di garanzia per 15 giorni presso un day hospital può esprimere il suo parere. Cioè se le cure si giustificano o meno.
Lei crede davvero che i medici fiduciari delle casse malati del Canton Ticino si prenderebbero la briga di dire che un collega ha proposto una terapia inadatta?
(…) Questo è un altro discorso. Le casse malati non possono criticare un medico se non sulla base di un parere di un altro medico. Convengo con lei che è difficile ottenere questo genere di parere. La verità è che gli ordini dei medici sono più potenti delle casse malattia.
Nei casi dei day hospital gli assicuratori malattia hanno proceduto a delle verifiche?
Devo incontrarmi lunedì con le casse malati per discutere il da farsi. Sono sicuro che c'è chi fa dei controlli. È chiaro che è un controllo di tipo amministrativo. Le ripeto, non abbiamo il diritto di fare un lavoro di polizia.
Conviene alla casse malati procedere con delle verifiche nel caso dei day hospital? Sono davvero interessate?
Interessate lo sono di sicuro. Più fatture paga l'assicuratore e più i suoi premi salgono. Rischia di non essere più concorrenziale  con gli altri assicuratori. L'interesse quindi c'è. Se però parla di opportunità il discorso è diverso. Una cassa che spende 200 mila franchi all'anno per una clinica privata, mentre ne sborsa 20 milioni per il totale di quelle pubbliche controllerà sicuramente di più dove c'è la spesa maggiore. Semplicemente perché lì ha più spazio di manovra. Ma questo non vuol dire che non c'è un controllo anche del settore privato.
Non crede che messa così il risultato della situazione è che sia troppo difficile agire con furbizia nell'ambito privato?
La Lamal è basata sulla fiducia. Se un medico invia fatture per tre visite mentre ne ha fatta una sola io non potrò mai saperlo se non me lo dice l'assicurato. Certo, nel caso di pazienti che hanno problemi psichici non ci si può aspettare che la denuncia venga da parte loro.

Pubblicato il

14.09.2007 01:30
Can Tutumlu
Editore

Sindacato Unia

Direzione

Claudio Carrer

Redazione

Francesco Bonsaver

Raffaella Brignoni

Federico Franchini

Mattia Lento

Indirizzo
Redazione area
Via Canonica 3
CP 1344
CH-6901 Lugano
Contatto
info@areaonline.ch

Inserzioni pubblicitarie

Tariffe pubblicitarie

T. +4191 912 33 88
info@areaonline.ch

Abbonamenti

T. +4191 912 33 80
Formulario online

INFO

Impressum

Privacy Policy

Cookies Policy

 

 

© Copyright 2023