Affari nostri

A Roma, dove sono cresciuta, c’è un modo buffo per dirlo. “Ariconzolasse co’ l’ajetto”, ovvero “Consolarsi con l’aglietto”, indica una situazione in cui tutto va storto, ma trovi sollievo a concentrarti su una notizia che a paragone delle disgrazie sarà magari piccola, ma almeno meglio di niente. Secondo il dizionario del Corriere della Sera: “In passato i raccolti correvano più rischi che nei tempi attuali, ed era frequente che andassero perduti. I contadini che attingevano alla piccola agricoltura il sostentamento di tutta la famiglia potevano alle volte considerarsi fortunati se avevano salvato almeno l’aglio”. Così, alla fine di questo annus horribilis, celebriamo la buona notizia che dal primo gennaio 2021, in Svizzera, sarà più facile difendersi dalle telefonate moleste di marketing. Conosciamo tutti quell’irritazione. Un numero ignoto appare sul display del tuo telefono, sospirando prendi comunque la chiamata e se ti va bene è una persona gentile che accetta di buon grado il tuo altrettanto cortese “Non mi interessa, grazie lo stesso”. Purtroppo spesso non va così liscia.

 

Ti capita il venditore ossessivo, che non accetta un no e insiste che stai perdendo l’opportunità di una vita. Taluni diventano persino sgarbati e finiscono – il colmo dei colmi – per sbatterti loro il telefono in faccia. Nel settore ci sono poi vere e proprie truffe, non dimenticherò mai la signora che insisteva, con marcato accento britannico, che dovevo comunicarle immediatamente le mie password, perché il mio computer – lei lo “vedeva” – aveva un gravissimo problema che lei sola avrebbe potuto risolvere. La buona notizia arriva dalle associazioni per la tutela di consumatrici e consumatori, che a novembre hanno annunciato una vittoria dal sapore epocale contenuta nell’ordinanza di applicazione della Legge federale sulle telecomunicazioni.

 

Da luglio 2021, tutti gli operatori telefonici dovranno mettere a disposizione dei clienti un filtro contro le chiamate indesiderate e da subito è esplicitamente vietato contattare numeri che non siano negli elenchi pubblici, per esempio quelli di telefoni cellulari. Dall’inizio del nuovo anno, chi non rispetta la legge potrà essere perseguito, inclusi intermediari o assicurazioni che lavorino con call center. Per Laura Regazzoni Meli, segretaria generale Acsi, si tratta di «una vittoria importante per i consumatori, da anni la telefonia era il settore più rappresentato nelle lamentele che riceviamo. È servita molta pazienza, basti pensare che il primo intervento in Parlamento sulle telefonate moleste risale agli anni 80».

 

L’ordinanza si occupa anche dell’annosa questione dei costi di roaming. Intendiamoci, noi elvetici continueremo a pagare più del resto d’Europa, dove il balzello è stato da tempo soppresso, ma almeno un pezzetto ci avviciniamo al continente, con nuove regole che impongono agli operatori la fatturazione al secondo, quindi meno margine per costosi forfait e arrotondamenti, e precisano che debba essere fissato un limite massimo di costi supplementari quando usiamo i nostri telefoni all’estero, limite sul quale i consumatori dovranno dirsi d’accordo. I pacchetti di roaming saranno validi per almeno 12 mesi, interessante dettaglio visto che attualmente in genere dopo 30 giorni scadono, quindi se hai acquistato e non utilizzato, hai pagato invano. E ancora, maggiore trasparenza sulla velocità di connessione dei pacchetti Internet, una giungla di offerte dove spesso è difficile distinguere fra tante promesse mirabolanti che non entrano però in dettagli fondamentali come, appunto, quanto veloce sia la connessione. Buon aglietto, e buon anno nuovo.

Pubblicato il 

17.12.20

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