Forbo cambia. E a Giubiasco?

Semplice pedina in un gioco più grande di lei, la Forbo Giubiasco Sa si interroga sul suo futuro. Poco o nulla è trapelato a sud delle Alpi da quando il numero uno del gruppo Forbo This Schneider ha annunciato la nuova strategia della holding con sede a Eglisau (Zurigo): progressiva uscita dal tradizionale ramo dei rivestimenti per pavimenti (nel quale da un secolo è attiva la fabbrica di Giubiasco) e sviluppo delle altre due “competenze” aziendali, produzione di colle e nastri trasportatori. «Lo sviluppo dei tre settori va oltre la capacità finanziaria e di gestione del gruppo», ha detto il 20 agosto in una conferenza stampa Schneider che in marzo, appena approdato alla Forbo, annunciò l’intenzione di ridurre «l’eccessivo ancoraggio della multinazionale in Europa occidentale». Per il settore dei rivestimenti per pavimenti (linoleum, moquette, parquet, piastrelle) si prospetta un partenariato, ma una vendita dell’intera divisione non è esclusa. «Le capacità produttive devono essere adeguate al volume delle vendite e i costi di produzione abbassati», ha precisato Schneider. I mezzi liberati grazie al ritiro dal ramo che è sempre stato il suo fiore all’occhiello serviranno da un lato a ridurre i debiti, dall’altro a rafforzare gli altri due settori nei quali i dirigenti del gruppo intravedono un interessante potenziale di crescita sui mercati internazionali. Cosa succederà alla centenaria fabbrica di Giubiasco? Quali conseguenze avrà sullo stabilimento del borgo bellinzonese la nuova strategia disegnata dai vertici del gruppo? E con quale potenziale la Forbo Giubiasco si appresta ad essere offerta a un partner o a un acquirente da identificare, come precisa Schneider, «entro la fine del 2005»? area ha girato queste e altre domande a Peter Demarmels, presidente del Consiglio di amministrazione della Forbo Giubiasco Sa e direttore della stessa dal 1970 all’inizio degli anni ’90. Dalle sue risposte improntate all’ottimismo al momento è possibile ricavare un’unica certezza: che il destino della fabbrica di Giubiasco si gioca ormai altrove, sulla scacchiera di mercati globali i cui orizzonti solo Schneider e i vertici del gruppo possono sondare. Peter Demarmels, come ha accolto l’annuncio del riorientamento strategico del gruppo Forbo? Per il momento c’è solo una scelta strategica da parte della casa madre, ma nessuna decisione operativa. Non sappiamo ancora cosa succederà. Le opzioni sono tre: continuare così (ma è assai poco probabile), avere un partner oppure passare a far parte di un altro gruppo. Mi esprimo qui a titolo personale, perché non ho elementi concreti per affermarlo con certezza: a mio parere non è detto che si trovi un accordo con un partner per tutto il settore pavimenti del gruppo Forbo [questa è l’intenzione dei vertici del gruppo: si veda box a destra, ndr]. Probabilmente qualche ditta resterà di proprietà del gruppo, per altre si cercherà di stabilire un partenariato e altre ancora verranno vendute. Per la fabbrica di Giubiasco cosa si aspetta? È presto per dirlo. Comunque non è detto che cambi qualcosa. In linea generale, se verrà scelta la strada del partenariato con un altro gruppo attivo nel settore pavimenti, per i dipendenti della Forbo Giubiasco non cambierà nulla. Verrebbe modificata la struttura dell’azionariato e basta. Perché a suo avviso per la Forbo Giubiasco potrebbe anche esserci una soluzione diversa da quella per le altre aziende Forbo del ramo pavimentazioni? L’intero mercato europeo dei pavimenti resilienti [essenzialmente linoleum e Pvc, così chiamati per la capacità di assorbire un urto senza rompersi, ndr] è stimato attorno al miliardo di metri quadrati all’anno. I prodotti della Forbo Giubiasco hanno un mercato di un milione di metri quadrati all’anno a dir tanto. Non è la produzione della nostra fabbrica che da problemi al gruppo Forbo. Quindi a mio avviso è possibile che Giubiasco, nel quadro della nuova strategia della holding, segua una strada diversa da quella delle sue consorelle del settore pavimenti [gli stabilimenti di Krommenie, Olanda; Nairn, Scozia; Göteborg, Svezia; e Reims, Francia, ndr]. Ma ripeto: si tratta solo di ragionamenti personali. La Forbo Giubiasco è un’azienda in buona salute, che da anni fa utili. Perché cambiare? In effetti a Giubiasco non abbiamo mai avuto perdite negli ultimi anni. Il problema non sta qui, ma a livello di strategia del gruppo Forbo. Pur indicando la ricerca di partner come l’obiettivo principale del gruppo, This Schneider non ha escluso un «completo disinvestimento» della Forbo dal ramo rivestimenti per pavimenti. E in caso di vendita il rischio di delocalizzazione non è escluso. In questo caso dipenderà dalle strategie aziendali del nuovo proprietario. Ma io sono abbastanza ottimista. Quando ero ancora direttore, alla Forbo Giubiasco abbiamo fatto una scelta strategica. In un paese come il nostro, con costi di produzione elevati, era impensabile essere competitivi con prodotti “di massa”. Abbiamo così optato per una produzione molto specialistica, basata praticamente su un unico prodotto: il Colorex. Si tratta di un tipo di rivestimento piuttosto “tecnico”, usato ad esempio nelle sale operatorie, in locali per l’industria elettronica, per l’industria farmaceutica, ecc. Pochi altri al mondo (una ditta in Europa, una negli Stati Uniti, due o tre in Asia) producono pavimenti del genere. Per questo a mio avviso nessuno può essere interessato a comprare la Forbo Giubiasco per poi trasferirla altrove. La Forbo Giubiasco ha già allacciato contatti con potenziali partners? Nel settore dei pavimenti i produttori mantengono contatti regolari. Finora abbiamo avuto solo contatti informali, in particolare con i dirigenti di una dozzina di ditte riunite in un’associazione settoriale europea. Però nessuna trattativa è in corso. E poi è la holding – azionista unico della Forbo Giubiasco Sa – che prende le decisioni, anche se con la casa madre noi discutiamo regolarmente perché in questi casi bisogna conoscere bene il mercato. Quando si potrà conoscere il destino della Forbo Giubiasco? Difficile dirlo. La Forbo compirà 100 anni il prossimo mese di aprile, spero che fino a quel momento non cambi niente. L’esperienza mi dice che queste cose possono evolvere nelle prossime settimane come pure durare anni. This Schneider*, siete alla ricerca di un solo partner o acquirente per l’intero ramo rivestimenti per pavimenti, oppure potrebbero anche esserci soluzioni diverse per le singole fabbriche? Abbiamo l’intenzione di trovare un partner per l’insieme della divisione rivestimenti per pavimenti del gruppo Forbo. Ci sono già trattative in corso? No, non abbiamo ancora cominciato le negoziazioni. Nel quadro della nuova strategia del vostro gruppo quali sono le prospettive per la Forbo Giubiasco? Forbo Giubiasco è molto ben posizionata con i suoi prodotti di rivestimento per pavimenti in lastre per tutti i settori di applicazione. Forbo Giubiasco occupa una buona posizione sul mercato mondiale. Questi prodotti potrebbero completare molto bene il portafoglio di un potenziale partner. Entro quando pensate di condurre in porto la nuova strategia? La nostra intenzione è quella di identificare un partner entro la fine del 2005. Informeremo di nuovo a tempo debito. * intervista realizzata per e-mail Forbo-Giubiasco Sa è un’affiliata di Forbo International Sa, società per azioni svizzera con sede ad Eglisau (Zurigo) che ne detiene l’intero pacchetto azionario. Il gruppo Forbo produce e vende in tutto il mondo pavimentazioni, colle e nastri trasportatori. Occupa all’incirca 5’600 collaboratori e dispone di una rete internazionale formata da 30 stabilimenti produttivi e 45 organizzazioni commerciali disseminati in una trentina di paesi. Con una quota di mercato superiore al 60 per cento, il gruppo Forbo è il maggior produttore mondiale di pavimentazioni in linoleum. Con 729 milioni di franchi di vendite nette nel 2003e 2'557 impiegati negli stabilimenti di Krommenie (Olanda), Nairn (Scozia), Göteborg (Svezia), Reims (Francia) e Giubiasco, quello dei rivestimenti per pavimenti è il ramo di attività tradizionale e più importante del gruppo Forbo. La Forbo-Giubiasco Sa compirà 100 anni nell’aprile 2005. Venne fondata un secolo fa quale filiale della Società anonima del Linoleum di Milano e a Giubiasco è conosciuta anche come “Linoleum”, sua denominazione dal 1921 al 1970. La “Linoleum” o “Forbo” – uno dei tre siti di produzione del gruppo in Svizzera: gli altri sono quelli di Wallbach (Argovia) e Schönenwerd (Soletta) – ha avuto un ruolo trainante nell’evoluzione sociale ed economica del borgo bellinzonese dov’è stata considerata per decenni una vera e propria istituzione, garanzia di un posto di lavoro sicuro e ben retribuito (anche se non è ancora stato tolto il velo sulle conseguenze della produzione, fino agli anni 1977-‘78, di rivestimenti per pavimenti e piastrelle a base di amianto). Attualmente la Forbo Giubiasco è specializzata nella produzione del rivestimento in piastrelle ColoRex Plus, è in buona salute finanziaria (da anni chiude nelle cifre nere) e impiega 171 dipendenti: 80 persone nello stabilimento del borgo; 36 nel settore amministrazione e vendita, perlopiù a Giubiasco; e 55 all’estero, in una rete vendita che si estende a Italia, Austria, Spagna, Portogallo, Croazia, Slovenia e Brasile.

Pubblicato il

03.09.2004 01:30
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