Il sacrificio dei testimoni scomodi

La lotta agli abusi e una procedura celere ed efficiente sono il leitmotiv dell'attuale revisione della legge sull'asilo voluta dalla consigliera federale Evelyne Widmer-Schlumpf che prosegue nella sua gestione miope ed improvvisata della politica d'asilo.
Nell'insieme delle piccole e grandi modifiche di questa revisione spicca la proposta di abolire dalla procedura la figura dei rappresentanti di opere assistenziali (Roa). La presenza di questi osservatori neutrali alle audizioni sui motivi d'asilo è stata introdotta 40 anni fa per garantire uno svolgimento corretto di questa fase cruciale della procedura d'asilo nel pieno rispetto della dignità della persona.
È infatti in gran parte sulla base delle dichiarazioni esposte durante l'audizione che i funzionari dell'Ufficio federale delle migrazioni valutano se concedere o meno lo statuto di rifugiato a coloro che chiedono protezione alla Svizzera.
Può accadere che durante questi interrogatori manchino le condizioni per un'esposizione esaustiva dei motivi d'asilo: errori di traduzione, dichiarazioni riportate in modo scorretto nel verbale, un clima di audizione che si degrada a causa del comportamento intimidatorio assunto da un funzionario possono avere conseguenze drammatiche per un richiedente l'asilo.
Oltre a contestare eventuali problemi di procedura, i Roa possono anche contribuire ad approfondire certe dichiarazioni (ad es. chiedendo di descrivere le torture subite) oppure richiedere una perizia (medica o linguistica) che possa avvalorare le dichiarazioni della persona. Il disegno di legge prossimamente al vaglio del parlamento prevede l'eliminazione di queste figure indispensabili in cambio di una "consulenza in materia di procedura e di valutazione delle opportunità", un progetto ancora molto vago che in nessun caso rappresenta un'alternativa valida ad un aiuto giuridico vero e proprio, finanziato dallo Stato secondo il modello esistente in diversi paesi europei.
Eliminare i Roa dalla procedura d'asilo significa rinunciare al controllo attualmente esercitato dalla società civile su questa fase tra le più importanti e delicate della procedura d'asilo. Se già ora si verificano abusi e irregolarità, che cosa potrebbe succedere in assenza dei Roa?
Voler diminuire l'attrattiva della Svizzera attraverso un inasprimento della politica d'asilo si è già rivelato inutile. La cifra stabile delle domande d'asilo in Svizzera, da quando è entrata in vigore l'ultima revisione della legge sull'asilo nel 2008, dimostra la totale inutilità di una politica basata su una visione a corto termine e ostaggio di tendenze xenofobe, che invece di sanzionare pretesi abusi svuota il diritto d'asilo della sua sostanza negando la protezione a uomini, donne e bambini in fuga da guerre e persecuzioni.

Pubblicato il

25.06.2010 13:30
Estelle Rechsteiner
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