Anno nuovo. “Vivi al massimo il tuo telefonino” dice un cartellone pubblicitario di quelli che, quando sei fermo in fila al semaforo rosso, non puoi fare a meno di guardare.
Caspita! Questo sì che è un buon proposito!
Cosa farai quest’anno? Hai progetti? Sì, vivrò al massimo il mio telefonino. Oh, non è che manchi l’impegno: lo fanno già in tanti. Finisce il film e al cinema è tutto un rovistare nelle tasche e nelle borsette per riattivare la suoneria, leggere i messaggini che sono rimasti inevasi per ben un’ora e passa, mandare un SMS per dire che il film è finito e che siamo in arrivo. Deve esserci qualcosa di fortemente rassicurante nelle pratiche legate al cellulare. È come se ci tenessero legati sempre a qualcuno, sempre in contatto, mai soli. La Rete è con te. E i gestori lo sanno. Mandi la fotografia alla nonna attraverso il sistema che fa delle tue immagini delle cartoline bell’e pronte, ritrai il pupo che ride in mezzo alla neve e lo invii ai parenti all’estero... insomma sei sempre in compagnia delle persone a te care. Il resto può anche andare a farsi benedire. Non interessa più. Per strada non ci si guarda, ognuno con gli occhi dentro il suo cellulare.
– Che bel tipo, guarda!
– Dove dove?
– Ma qui, sul sito maschiosexy.com!
– Ah, pensavo quello là sull’altro marciapiede.
– Che meraviglia!
– Cosa? Ah sì, il lago d’inverno, così grigio-blu, fermo silenzioso …è vero teee…bello!
– Macché lago. Qui, l’atollo delle Maldive che ho messo sul salvaschermo.
Venti secondi per sognare e poi via, al lavoro. Pausa-caffé per guardare qualche offerta last-minute che non coglieremo mai ma non importa, l’effetto-illusione è assicurato. E poi di nuovo dentro il lavoro.
Saremo ridotti al punto che può passarci accanto un marziano ma noi non ci saremo accorti perché intenti a lamentarci via Sms che non succede mai niente, che è sempre il solito tran tran. E come no? A furia di scrivere o telefonare per dire sto arrivando o sono appena partito, che il treno è in ritardo, altro che non stufarsi a morte. Eppure è rassicurante, altrimenti non lo faremmo. Sarà che il mondo vero diventa sempre più inquietante, così blindato, infarcito di sistemi di sicurezza che rendono tutti quanti ipersensibili e paranoici. Esagero? Quanti voli sono stati annullati, quante strade sbarrate, quanti cieli “banditi” dai voli aerei per la paura di attentati? Ragazzi, il mondo di Matrix e di Mad Max si avvicina a grandi passi. Fra vent’anni saremo tutti come topi a vivere dentro tane con porte spesse un metro. E intanto fuori ci sarà una rete stradale da sogno costata trenta miliardi (più dieci di sorpasso di preventivo) percorsa esclusivamente da camion enormi e carichi di ogni ben di dio che andranno a riempire qualche shopping center sotterraneo. L’aria è irrespirabile quindi non si può uscire, se non nei giorni autorizzati. E allora la realtà sarà solo quella che leggiamo sul telefonino, che vediamo alla televisione, che ci costruiamo a casa, con gli home-cinema.
Purché le batterie tengano…
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