Il 12 gennaio 2009 il Consiglio Federale ha posto in consultazione alcune proposte di modifica della Legge sul diritto all'asilo le quali rendono ancora più restrittivo l'accesso alla procedura d'asilo in Svizzera.
Lo scopo dichiarato è quello di ridurre l'attrattività della Svizzera quale Paese d'asilo e contemporaneamente "correggere" una prassi giurisprudenziale che in passato, ma solo per certi aspetti, si era dimostrata alquanto coraggiosa e innovativa. Difatti una delle proposte principali è volta ad impedire che lo statuto di rifugiato e l'asilo siano concessi a disertori e renitenti la leva.
Ad onor del vero la diserzione e la renitenza,  non sono mai stati motivi d'asilo in senso stretto. E' successo però che la Commissione svizzera di ricorso in materia d'asilo – l'autorità giudiziaria preposta fino alla fine del 2006 a decidere sui ricorsi, poi sostituita dal Tribunale amministrativo federale – ha stabilito che i renitenti e i disertori provenienti dall'Eritrea devono essere riconosciuti quali rifugiati e, a determinate condizioni, deve essere loro concesso asilo in Svizzera.
 I disertori e renitenti la leva provenienti dall'Eritrea vengono infatti considerati dal governo eritreo dei veri e propri traditori della patria e vengono arrestati arbitrariamente e a tempo indeterminato, sottoposti a torture, trattamenti inumani e degradanti e condannati a pene sproporzionate. Allo stesso trattamento rischiano inoltre di essere sottoposti anche i richiedenti asilo rimpatriati. Così un motivo – la renitenza o la diserzione – che non è mai stato un motivo d'asilo vero e proprio, lo diventa nel caso dei richiedenti asilo provenienti dall'Eritrea proprio perché la punizione subita è da leggere come una persecuzione per motivi politici.
La riforma della legge sull'asilo dunque colpisce esclusivamente i richiedenti asilo eritrei poiché solo costoro, fino ad oggi, hanno ottenuto asilo a causa della loro diserzione o renitenza alla leva. Peraltro si vuol far credere che in questo modo il numero di richiedenti asilo debba diminuire, proprio per la minore attrattività della Svizzera.
In realtà, anche se una norma vieterà di riconoscere quali rifugiati e concedere asilo a disertori e renitenti, essi non potranno essere rinviati verso l'Eritrea, sulla base del principio che vieta di respingere chi rischia di essere sottoposto a torture e a trattamenti inumani e degradanti, com'è il caso degli Eritrei. Quindi non verrà loro concesso asilo, ma resteranno comunque in Svizzera con altri tipi di statuto.
Insomma questa revisione, l'ennesima da quanto, nel 1979, è stata approvata la prima legge sull'asilo, non apporta nessun miglioramento alla politica sul diritto d'asilo e contribuisce ad intaccare il principio di solidarietà internazionale in base al quale, chi sta meglio, dovrebbe offrire più ospitalità a chi fugge da persecuzioni e da guerre.
Difatti degli oltre 31 milioni di rifugiati nel mondo, solo il dieci per cento circa è ospitato dai Paesi del ricco occidente – in Svizzera sono poco più di quarantamila – mentre la grande massa dei profughi va ad aggravare la situazione dei Paesi più poveri, dove essi oggi sono concentrati.

Pubblicato il 

13.02.09

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