La scienza si toglie il velo

La scienza apre le porte, esce dai ristretti bastioni di ricerca e incontra la popolazione. Dal 5 al 12 maggio in tutti i Cantoni universitari svizzeri si terrà una manifestazione davvero particolare: il Festival Science et cité che sarà inaugurato oggi, 4 maggio, a Zurigo. Per l’occasione luminari di vari ambiti scientifici cercheranno di fare luce su diverse problematiche che preoccupano o incuriosiscono le persone. Intitolato "Il Certo e l’Incerto" — ad indicare la temporaneità e a volte la relatività delle certezze scientifiche — il festival propone conferenze, dibattiti, teatro. Strumenti attraverso cui personaggi esperti di fama internazionale quali Renato Dulbecco, Nobel per la medicina o Umberto Galimberti, filosofo e autore di testi fondamentali sull’argomento (fra cui "Dizionario di psicologia", Utet 1994) accoglieranno i timori, speranze e miti legati al progresso scientifico ed in particolare a quello biologico. Il Festival, esperienza che da tempo in Francia e Inghilterra viene portata avanti con successo, intende avvicinare i cittadini al mondo scientifico presentando strumenti, funzionamento, risultati e limiti dell’indagine scientifica. E sarà questa la parte davvero intrigante della manifestazione: il poter visitare laboratori di ricerca e musei, varcare quindi le porte dei sancta sanctorum della scienza e incontrare professori, scienziati, medici e analisti e scambiare quattro chiacchiere con loro. Di fronte alla miriade di proposte non si può non essere solleticati dalla curiosità. Ma che le persone siano sempre assetate di informazioni riguardo alla medicina, la biogenetica è testimoniato dal fatto che trasmissioni tv o radio su questi temi siano particolarmente seguite e richieste. Per una volta gli operatori del mondo scientifico non avranno più i media come portavoce ma potranno interloquire direttamente con il pubblico. E qui si avrà l’occasione di constatare di persona che le scoperte scientifiche passano per lunghi e interminabili tentativi prima di pervenire a quei risultati che noi conosciamo come "scoperte o invenzioni". Una manifestazione che giunge in un momento particolare, permeato dalla paura della vacca pazza; dalle incognite della clonazione e della manipolazione genetica. Le persone vogliono capire; ma anche sognare, sondare i segreti della longevità; sapere fino a che punto la scienza riesce a "domare" malattie come il cancro, l’Aids. Patrocinato dalla Fondation Science et cité (e sostenuta dal Cantone, dalla città di Lugano, dalla Rtsi, dall’Usi e dalla Supsi), il Festival è partito da un’inchiesta tra la popolazione ticinese in due centri commerciali del Cantone sul "rapporto della gente con le biotecnologie". L’esito verrà divulgato nel corso del dibattito finale, il 12 maggio, a Lugano Piazza Riforma (ore 16). Difficile, per mancanza di spazi riportare per intero il programma. Vi proponiamo alcuni appuntamenti. • Sabato 5, Dangio (Stabile Cima Norma, ore 10.30): "Dalle coltura delle piantine al prodotto finito". • Lunedì 7, Bellinzona (Piazza Collegiata, dalle 17): "Caffé scientifico: L’eterna giovinezza". • Martedì 8, Breganzona (Laboratorio diagnostica molecolare, ore 09-17):"La "certezza" del Dna nella diagnostica medica"; Lugano (Piazza Riforma, dalle 17): "Caffé scientifico: Il limite delle performance e i rischi del doping". • Mercoledì 9, Locarno (Istituto cantonale di Patologia, ore 14-17): "Malato-Sano? La ricerca della verità diagnostica fra certezze ed incertezze"; "Il gene dell’amore", Locarno (Centro cantonale di fertilità dell’Ospedale regionale). - Giovedì 11, Lugano (Teatro Cittadella 2000, ore 19), spettacolo teatrale: "Madame Curie: ritratto di donna". • Sabato 12, happening a Lugano durante tutta la giornata con percorsi interativi, filmati e documentari scientifici proposti dalla Tsi e riproposta della pièce teatrale su Madame Curie. Ricordiamo però che il Festival si è dotato di un proprio sito: www.lu.unisi.ch/scienceetcite.

Pubblicato il

04.05.2001 05:30
Maria Pirisi
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