Manifestazione edilizia: la soddisfazione del Sei

Saverio Lurati, si aspettava un successo così ampio della manifestazione? È vero la manifestazione è stata un successo senza precedenti. E ciò non solo per il numero dei partecipanti – parecchio al di là delle aspettative – ma anche e soprattutto per la dinamica instaurata che ha visto i lavoratori entusiasti di potersi battere per contribuire a determinare di persona il buon esito delle trattative. Insomma un salto di qualità che permette, almeno nel canton Ticino, di guardare con fiducia all’avvenire del movimento sindacale. L’adesione è stata massiccia, indica che si è colpito nel segno con le rivendicazioni sindacali? Non poteva essere altrimenti! Le rivendicazioni sindacali non sono altro che il frutto della continua e costante consultazione che i funzionari e i segretari mantengono con i lavoratori. È pertanto evidente che quanto richiesto parte direttamente dalle necessità dei lavoratori e dalle loro difficoltà. Così ad esempio il pensionamento anticipato è un’aspirazione più che legittima per permettere a dei lavoratori completamente prosciugati di godere di qualche anno di pensione. Gli adeguamenti salariali non sono che un compenso indispensabile per garantire un'esistenza appena dignitosa. La richiesta di orari di lavoro meglio regolamentati parte dalla necessità di poter disporre in modo degno della vita privata, il che significa anche educazione dei figli e salvaguardia del rapporto di coppia. Più sicurezza e maggior tutela della salute vogliono innanzi tutto dire meno rischi inutili dovuti alla troppa fretta e niente lavoro sotto l’acqua. Rivendicazioni chiare che richiedono risposte convincenti e che fanno quindi l’unanimità dei lavoratori. Visto il successo della manifestazione, sia a livello nazionale che cantonale, le accuse di «pagliacciate» si possono rimandare al mittente? Direi che accuse di questo tipo non abbisognerebbero nemmeno di un commento in quanto squalificano chi le ha espresse e nel caso concreto dimostrano, se ve ne fosse ancora bisogno, di quanta poca considerazione la Ssic abbia dei lavoratori che, giova ricordarlo, sono e restano il maggior capitale delle imprese. E se questi lavoratori decidono di spostarsi dal cantiere alla piazza per sostenere le proprie legittime richieste è semplicemente perché non hanno avuto le risposte che si attendevano dai datori lavoro. Capisco che ciò possa infastidire il padronato ma mi auguro che lo faccia anche riflettere.

Pubblicato il

23.11.2001 04:00
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