Marita e moglio

“Vi dichiaro marito e marito” o “Vi dichiaro moglie e moglie”. Dai, non è possibile, suona già perverso. Rischiamo di fare dei gran pasticci in nome dei tempi che cambiano. Io dico che le famiglie giuste si compongono di un uomo e una donna più eventuale prole. Stop. È questa la combinazione vincente sperimentata da secoli. Al limite possiamo considerare la formula sultano più harem. Anzi, a furia di accogliere masse di islamici a braccia aperte mi sa che prima o poi ci verrà imposto pure questo. Ma non divaghiamo. I ruoli devono rimanere ben distinti e identificabili. Immaginate che situazione domestica caotica dove non si sa quale dei due coniugi deve dire “questa casa non è un albergo”. Dove non si sa chi entrerà in casa con le scarpe e chi dovrà imporgli le pantofole. Dove non si sa chi lascerà in giro i calzini sporchi. E la domenica chi starà alla griglia? Chi laverà la macchina? Chi farà l’orto? Chi preparerà la polenta sul fuoco? O lo faranno tutti e due o nessuno. Imbarazzante. E che serate noiose: gli sposi che guardano assieme la partita di calcio o entrambi felici e beati a sciropparsi la commedia d’amore. Senza baruffe. È innaturale. Ci sono secoli di storia umana che sono lì a dimostrarlo. Il contrasto è iniziato subito da Adamo ed Eva: è meglio la mela, no, è meglio la pera. E neanche allora si trovò il compromesso: “Mah, prendiamo una papaia”. Non c’è accordo. Lo dice anche la Bibbia. Già che sono in tema vi ricordo che Sodoma, la città mecca del partenariato (altro che paesi scandinavi!), fece una bruttissima fine. Teniamo presente il monito vetero-testamentario. Taccio poi lo scompiglio se tali coppie balorde prima o poi arrivassero ad adottare dei figli. Col padre che ti dice “guarda che se non obbedisci lo dico a papà e poi vedi come t’aggiusta”. Razione doppia di botte. Non che con due mamme andrebbe meglio. Bambini over size! Doppia merendina sempre. E cene dove il pargoletto deve sorbirsi in stereofonia l’eterno monito “mangia, figlio mio!” E quando arriverà il giorno in cui il nostro poverello ormai cresciuto porterà a casa la sua prima fidanzatina? Si scontrerà con due madri gelose scontente di un complesso edipico da dividere in due. E gli urleranno in faccia: “Cos’ha quella più di noi? Non ti bastavamo? Non stavi più bene con noi, eh? Ti ridurrà uno straccio. Solo le tue mamme ti vogliono veramente bene”. E il nostro malcapitato si aggirerà con furia vindice per accoppare l’idiota che coniò il detto “Di mamma ce ne è una sola”. Magari. La vita ha i suoi copioni, non possiamo metterci a stravolgerli in nome del politicamente corretto. Buttare all’aria secoli di stereotipi di coppia, di mosse e contromosse sperimentate. Se lei dice così, io rispondo colà. Non poter mai tagliare corto con un laconico “Ah, gli uomini” o “Ah, le donne”. Tutti uguali, ognuno nella sua categoria. Sarebbe la catastrofe. Infine se uno proprio ama stare in ambienti rigorosamente mono-sessuali ricordiamo che ci sono sempre monasteri e conventi. È l’ultimissima spiaggia perché neppure le caserme dell’esercito sono più tanto sicure.

Pubblicato il

27.05.2005 14:00
Flavia Parodi
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