Maurizio Matteuzzi

L'autore ha scritto 55 articoli
Colombia
28.05.2021

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Maurizio Matteuzzi

Se ce n’è una, la Colombia, con i Gabriel García Márquez e gli Álvaro Mutis, è la terra favolosa del realismo magico. Ma, ora, di magico non ha più nulla e resta solo la tragica realtà di un paese in fiamme che (finalmente) si ribella, dice basta e, di fronte, trova solo la repressione selvaggia.



Spagna
12.05.2021

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Maurizio Matteuzzi

«La legislatura comincia adesso» ha detto lunedì scorso – dopo il devastante tsunami del 4 maggio nelle elezioni regionali di Madrid stravinte da Isabel Díaz Ayuso, la candidata ultrà del Partido Popular – Yolanda Díaz, vicepresidente del governo Psoe-Unidas Podemos, ministra del lavoro e dell’economia sociale, nuovo segretario generale in pectore di Up dopo le clamorose dimissioni e l’abbandono della politica (davvero?) di Pablo Iglesias.

Brasile
17.03.2021

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Maurizio Matteuzzi

L’annullamento dei quattro processi e delle due condanne, con annessa restituzione dei diritti politici, deciso l’8 marzo dal giudice del Supremo Tribunal Federal Edson Fachin, non solo ha rimesso in campo l’ex presidente Lula da Silva, ma ha dato il segnale che la campagna elettorale per le presidenziali del 2022 è cominciata.

America Latina
22.10.2020

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Maurizio Matteuzzi

Domenica prossima, 25 ottobre, in Cile si vota per il referendum per avviare il processo di riforma che porti a una nuova costituzione che cancelli l’obbrobrio della costituzione imposta da Pinochet nel 1980, mai abrogata in 40 anni (guarda caso) ma solo “ritoccata” dai governi di destra e di centro-sinistra. In Bolivia invece, il voto popolare dello scorso fine settimana ha cancellato il golpe di un anno fa, riportando il Movimento per il socialismo di Evo Morales al potere.

Brasile
03.06.2020

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Maurizio Matteuzzi

Una «pequena gripe», una piccola influenza, come la liquidò ai primi di marzo il presidente Jair Bolsonaro, il Trump tropicale, anche lui assatanato negazionista del lockdown e sostenitore del fuori tutti a lavorare come se niente fosse (al massimo provare con la clorochina e poi lasciar fare al darwinismo sociale). Da allora la «piccola influenza» da coronavirus è diventata prima una epidemia poi una irrefrenabile pandemia che sta facendo a pezzi il Brasile e, intrecciandosi con “virus” di altra natura, lo sprofonda fin sull’orlo della rottura.

Il ricordo
23.04.2020

di 

Maurizio Matteuzzi

Nel suo romanzo “L’ombra di quel che eravamo”, uno dei tre vecchi compagni che 35 anni dopo il golpe di Pinochet e gli altri colpi inferti dalla vita si ritrovano a Santiago per fare un ultimo gesto rivoluzionario, ricorda quando da ragazzo lo espulsero dal Partito Comunista sotto l’accusa di “deviazionismo di ultra-sinistra” per le sue simpatie guevariste.
Quel ragazzo era lui, Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno morto a 70 anni il 16 aprile a Oviedo, nelle Asturie dove abitava, vittima del coronavirus.

Spagna
16.01.2020

di 

Maurizio Matteuzzi

Dopo quattro elezioni in quattro anni e una gestazione particolarmente difficile, dal 7 gennaio scorso la Spagna ha un governo (167 sì alle Cortes, 165 no, 18 astenuti). E non solo un governo ma un governo di “coalizione progressista”. Due parole che racchiudono una novità straordinaria per la Spagna e forse non solo per la Spagna.

Spagna
21.11.2019

di 

Maurizio Matteuzzi

“O le sinistre fanno un fronte ampio o vamos todos a la mierda”. Questo il sintetico pensiero affidato a Twitter da Ada Colau, la sindaca di Barcellona, dopo il voto del 10 novembre. Con una postilla altrettanto lapidaria: “Pedro, le tue elezioni sono state un fallimento”.

L'analisi
21.11.2019

di 

Maurizio Matteuzzi
America latina
07.11.2019

di 

Maurizio Matteuzzi

L’America latina brucia. Non che l’ottobre sia rosso, questo no, ma che sia un ottobre ribelle è certo. Cosa ha spinto alla protesta gli studenti, gli indios, le donne, le classi popolari e le classi medie in Ecuador, Cile, Perù, Bolivia, Haiti, Honduras, fino a Panama e Costa Rica e, su un piano solo elettorale, Argentina, Colombia, Uruguay? Paesi diversi, governi diversi, disimpegni economici diversi, storie diverse. Un'analisi generale e i casi di Cile e Argentina.

Spagna
24.10.2019

di 

Maurizio Matteuzzi

La Catalogna brucia? La Spagna ancora alle prese con il “problema catalano”? No. È la Spagna che brucia. E il problema catalano è il “problema spagnolo”. Tutto secondo copione.

Crisi Venezuelana
14.02.2019

di 

Maurizio Matteuzzi

Lo storico Howard Zinn ha contato 103 interventi militari Usa nel mondo fra il 1798 e il 1895, un calcolo che non tiene conto di tutti quelli – un’infinità – del ’900 né di quello auspicato dal futuro presidente Theodore Roosevelt, allora Assistente segretario alla Marina, che in una lettera del 1897 scriveva di «sperare in una qualsiasi guerra perché credo che questo paese ne abbia bisogno». Nel 1898 gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Spagna, naturalmente, parole di Roosevelt, sia in nome «dell’umanità e per il bene dei cubani» che come «ulteriore passo verso la completa liberazione dell’America dal dominio europeo».
120 anni dopo lo scenario e perfino le parole sono gli stessi.

Venezuela
30.01.2019

di 

Maurizio Matteuzzi

Dopo il golpe blando in Brasile del 2016 contro il governo del Pt – l’impeachment di Dilma Rousseff, la proscrizione di Lula mediante le manipolazioni giudiziarie del giudice Moro, la (ir)resistibile ascesa del proto-nazista Bolsonaro –, ecco il golpe del 23 gennaio in Venezuela contro il governo chavista di Nicolás Maduro.

Elezioni in Brasile
08.11.2018

di 

Maurizio Matteuzzi

Il trionfo della destra. Peggio di così non poteva andare. Un delitto (o un suicidio?) perfetto. Cominciato nel 2014 con l’operazione “Autolavaggio” del giudice Sérgio Moro mirata, almeno in una prima fase, solo (solo) contro la corruzione di Lula e del governo del Pt; proseguito nel 2016 con il golpe soft del parlamento contro la presidente Dilma Rousseff; poi con il governo del (corrottissimo) Michel Temer che cominciò a smantellare l’impalcatura sociale del lulismo; quindi con la condanna e l’arresto di Lula ai primi del 2018.

Esteri
27.09.2018

di 

Maurizio Matteuzzi

Se, come si usa dire in Brasile per tirarsi un po’ su, “Deus é brasileiro” forse, secondo il perfido humor britannico dell’Economist, negli ultimi tempi “era in ferie”. È un fatto che il grande Brasile si trova di fronte a una fase drammatica, la più drammatica dalla fine della dittatura militare (1964-1985). Con cui non ha mai fatto i conti.

Venezuela
30.05.2018

di 

Maurizio Matteuzzi

È certo che Nicolás Maduro non è Salvador Allende. E nemmeno Hugo Chávez. Ma quelli che organizzarono e attuarono il golpe contro Allende nel 1973 e contro Chávez nel 2002 sono ­– anche questo è certo – gli stessi che dal 2013 stanno cercando di montare il colpo di Stato contro il Venezuela chavista o post-chavista.

Cuba dopo Castro
03.05.2018

di 

Maurizio Matteuzzi

Che dopo sei decenni turbolenti Cuba, la Cuba castrista, con le sue grandezze e le sue miserie, sia ancora lì, ammaccata ma in piedi, a sole 90 miglia dalla Florida, è un miracolo. Ora che per la prima volta in 59 anni alla testa di Cuba non c’è più un Castro, su quel miracolo, senza più il carisma di Fidel e il pragmatismo di Raúl, si apre un ventaglio di incognite, piene di rischi ma anche di opportunità.

Esteri
26.10.2017

di 

Maurizio Matteuzzi

Quando avrete sotto mano questo numero di area, a meno di sorprese, i giochi saranno fatti, anche se la partita fra Spagna e Catalogna non sarà finita e tutto lascia credere che durerà ancora a lungo con un gioco sempre più sporco.


Esteri
12.10.2017

di 

Maurizio Matteuzzi

Spagna-Catalogna, una partita a ping pong con la pallina che è una bomba e i giocatori sempre più vicini al baratro.



Esteri
28.09.2017

di 

Maurizio Matteuzzi

Nessuno può dire che cosa accadrà domenica in Catalogna. Per quel giorno è fissato il referendum sulla secessione dalla Spagna e l’indipendenza.


America Latina
31.08.2017

di 

Maurizio Matteuzzi

Adesso il prossimo round è fissato per ottobre quando si terranno, salvo sorprese, le elezioni amministrative previste nel dicembre 2016, che l’opposizione chiedeva con insistenza convinta di vincerle in carrozza e il governo di Nicolás Maduro aveva rinviato. L’annuncio del presidente della repubblica ha scombussolato la Mud, il Tavolo della Unità Democratica (che tanto unito e tanto democratico non è) in cui siedono i 28 partiti dell’opposizione anti-chavista. Alcuni hanno scelto di partecipare, convinti che l’onda lunga delle elezioni parlamentari del dicembre 2015 che diedero la maggioranza qualificata del parlamento al fronte anti-chavista, continuerà e sarà capace di superare i prevedibili ostacoli giuridico-legali. Altri hanno invece annunciato il boicottaggio.


Venezuela
24.05.2017

di 

Maurizio Matteuzzi

Il Venezuela sull’orlo del baratro. Crisi economica drammatica (pil -11% nel 2016, inflazione al 700% l’anno passato e, per l’Fmi, 1.600% quest’anno), stallo politico totale, tessuto sociale a forte rischio di rottura con emergenza sanitaria e penuria alimentare, scontri e morti nelle strade, chavismo nell’angolo e destra scatenata dall’odore di una rivincita attesa da vent’anni, crescente isolamento latino-americano e internazionale.

Cuba
06.12.2016

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Maurizio Matteuzzi

“Yo soy Fidel”, (anche) io sono Fidel. Noi tutti, popolo cubano, siamo e saremo Fidel. Per onorare il suo lascito storico e il suo testamento politico nel momento in cui la morte infine ha fatto il suo corso, venerdì 25 novembre. Queste parole sono state quelle più gridate e più sentite nella cerimonia funebre nella Piazza della Rivoluzione dell’Avana e poi nel lungo corteo funebre che, per 900 chilometri, ha portato le ceneri fino al cimitero monumentale di Santa Ifigenia di Santiago.

America Latina
06.10.2016

di 

Maurizio Matteuzzi

Sono molte le ragioni che, a posteriori, possono spiegare il fulmine a ciel sereno caduto il 2 ottobre scorso sulla Colombia. Il clamoroso rigetto del referendum sull’accordo di pace, negoziato per quattro lunghi anni nel silenzio discreto dell’Avana fra il governo colombiano e le Farc, Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane, il più antico e radicato gruppo guerrigliero dell’America latina e probabilmente del mondo. Il no ha vinto, sia pure di un niente – 60 mila voti circa sui quasi 13 milioni totali, 50,2% contro 49,8% – e soprattutto in presenza di un livello di astensione incredibile (se non fossimo in Colombia, il paese dei paradossi), il 63%.

Venezuela
17.02.2016

di 

Maurizio Matteuzzi

Il Venezuela danza sull’orlo del baratro. C’è chi evoca analogie sinistre con il Cile allendista del ’73 o con il Nicaragua sandinista del ’90. Probabilmente esagerate le prime, se non altro perché i militari venezuelani – maneggiati con cura dall’ex-colonnello Hugo Chávez – sono stati (finora) il baluardo armato della “rivoluzione bolivariana”. Probabilmente meno infondate le seconde perché i richiami con la disfatta sandinista nelle elezioni del ’90, risultato di una guerra sporca del reaganismo imperiale che voleva impedire “un’altra Cuba”, sono forti. Poi, nel 2007, Daniel Ortega riuscì a rivincere le elezioni, ma “il sandinismo” era ormai morto e sepolto.

Esteri
04.02.2016

di 

Maurizio Matteuzzi

Come le donne di Almodóvar, la Spagna dopo le elezioni del 20 dicembre è sull’orlo di una crisi di nervi.
L’ipotesi di una Spagna “alla greca” è stata sventata. Una forsennata campagna politico-mediatica ha impedito a Pablo Iglesias (“populista”, “comunista”, “chavista”, “insolente”, “nichilista”, “golpista”…) di essere l’Alexis Tsipras iberico e a Podemos, il partito sorto sull’onda del movimento degli “indignati”, di diventare il Syriza spagnolo.


La guerra dell'embargo
20.05.2015

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Maurizio Matteuzzi

A partire (forse) dal prossimo giugno l’ambasciata svizzera all’Avana potrebbe finalmente liberarsi del compito di rappresentare gli interessi diplomatici degli Stati Uniti a Cuba.

Dopo 54 anni: fu infatti con una lettera datata 4 gennaio 1961 che Christian Herter, il segretario di Stato del presidente Dwight Eisenhower che aveva appena rotto le relazioni con il regime di Fidel Castro, chiedeva al governo elvetico «di assumere la rappresentanza diplomatica e consolare a Cuba per conto del governo degli Stati Uniti».
Dopo 5 mesi di incontri e negoziati, pare imminente l’annuncio della decisione delle due parti di ristabilire i contatti diplomatici pieni e riaprire le rispettive ambasciate nelle due capitali.

Bolivia
23.10.2014

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Maurizio Matteuzzi

«Né rielezione, né riforma della costituzione», ha detto Evo Morales in un’intervista alla Bbc dopo aver stravinto le elezioni del 12 ottobre e avere ottenuto il terzo mandato presidenziale che gli consentirà di restare in carica fino al 2020.

Brasile
18.06.2014

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Maurizio Matteuzzi

Domenica scorsa, nell’euforia per la rocambolesca vittoria sull’Ecuador nella sua prima partita ai mondiali in Brasile, di certo la nazionale svizzera non ha prestato attenzione a una particolarità (quasi) unica del teatro della sua impresa: aver giocato nello stadio più caro del mondo dopo quello londinese di Wembley, ricostruito nel 2007 al costo di 918 milioni di euro, e dopo lo Yankee Stadium di New York, inaugurato nel 2009 e costato 1100 milioni di euro.


Schmidheiny e l'America latina
02.05.2014

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Maurizio Matteuzzi

“Uno dei più generosi filantropi in America latina”. Così il Wall Street Journal definiva Stephan Schmidheiny nel 2002, quando l’inchiesta del giudice Raffaele Guariniello era partita da poco ed erano ancora lontane le storiche sentenze del 2012 e del 2013. Mr Eternit si diceva indignato per l’affronto alla sua reputazione e al «valore di quanto sto facendo» e concludeva, con l’arroganza dell’intoccabile: «Ve lo prometto: non finirò mai in una prigione italiana. Ogni tanto mi guardo allo specchio e posso sentirmi fiero di quello che ho fatto». La stessa sicumera della recente intervista alla Nzz am Sonn­tag (articolo correlato). In prigione forse no. Ma il 2014 potrebbe essere il peggior anno della sua vita. Perché ora l’obiettivo delle “sue” vittime (in ansiosa attesa della sentenza della Corte di Cassazione italiana, terzo e ultimo grado di giudizio, prevista entro l’anno), punta dritto a quello che qualcuno ha definito il “suo patrimonio immateriale”. Smantellare pezzo per pezzo l’operazione scientifica di “sbiancamento” e “rilavaggio” della biografia che si è costruito in questi ultimi 20-25 anni di scorribande, specialmente per l’America latina.

Venezuela
12.03.2014

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Maurizio Matteuzzi

Il Venezuela la prossima Ucraina? Il Venezuela sulla strada delle "rivolte arabe" tipo Egitto e Tunisia, Libia e Siria? O piuttosto, vista la sua collocazione geografica e storica, il Venezuela verso il Cile di Salvador Allende (e la sua fine)? I paragoni si sprecano mentre in Venezuela non accenna a scemare lo scontro cruento avviato agli inizi di febbraio dall’opposizione di destra e contrastato nelle strade non solo dalla Guardia Nazionale ma anche dai “colectivos” della base chavista più militante. La lista dei morti continua a crescere. Più di 20, di entrambe le parti. 

Cile
21.11.2013

di 

Maurizio Matteuzzi

Domenica scorsa, 17 novembre, Michelle Bachelet, socialista, ex-presidente 2006-2010 e candidata alla presidenza 2014-2018, ha vinto le elezioni. Ma, in un certo senso almeno, le ha anche perse. Perché per superare finalmente, a 40 anni dal golpe dell’11 settembre 1973 e a 23 anni dall’uscita del generale Pinochet dal palazzo presidenziale della Moneda l’11 marzo 1990, avrebbe dovuto stravincere. E subito. Bachelet ha avuto il 46,7% dei voti, tanti ma non abbastanza per evitare il ballottaggio fissato per il 15 dicembre.

Canale interoceanico
24.10.2013

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Maurizio Matteuzzi

La mattina di mercoledì 5 giugno scorso, il presidente del Nicaragua Daniel Ortega inviò all’Assemblea nazionale il testo della “Ley Especial” per la costruzione del grande canale interoceanico che dovrebbe unire il Pacifico e l’Atlantico, 600 km più a sud del canale di Panama. Un sogno che il Nicaragua (tasso di povertà ufficiale del 47%) ha coltivato per quasi due secoli dopo l’indipendenza dalla Spagna nel 1821. Un’opera colossale di ingegneria che entrerebbe negli annali delle “meraviglie” del XXI secolo (fatti salvi tutti i possibili “effetti collaterali”) come il canale di Suez, aperto nel 1869, e il canale di Panama, inaugurato nel 1914, furono le meraviglie dei secoli XIX e XX.


Messico
25.09.2013

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Maurizio Matteuzzi

Il Messico e il “suo” petrolio. Come scrisse il grande Carlos Fuentes, «in Messico la nazionalizzazione assoluta è una vacca sacra: è Pemex, senza che importi se è inefficiente o obsoleta. Credo fermamente che non abbiamo bisogno di de-nazionalizzare Pemex e consegnare il petrolio alle compagnie private. Quello che dobbiamo fare è conservare la proprietà pubblica, però permettendo che gli affari privati operino dentro il settore pur mantenendo l'industria petrolifera in generale come patrimonio nazionale».

Sudafrica
03.07.2013

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Maurizio Matteuzzi

L’8 giugno scorso Nelson Mandela è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale di Pretoria per i problemi di cuore e polmoni conseguenza dei suoi 27 anni di prigione. Da dicembre è stata la quinta volta e, probabilmente, anche l’ultima. Le sue condizioni erano e restano critiche. Forse Mandela è ormai tenuto in vita solo grazie alle apparecchiature mediche. Per dare tempo a lui di morire, chissà, il 18 luglio, una data simbolica: lo stesso giorno del 1918 in cui, 95 anni or sono, nacque nel villaggio di Qunu, provincia dell’Eastern Cape; e soprattutto dare tempo al paese – il governo del presidente Jacob Zuma, l’African National Congress (il partito-Stato), la maggioranza nera e anche, paradosso solo apparente, la minoranza bianca – per prepararsi alla perdita definitiva del padre della “Rainbow Nation”.

Venezuela
19.04.2013

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Maurizio Matteuzzi

La vera partita comincia adesso. E si annuncia molto difficile per il Venezuela bolivariano e tendenzialmente socialista, sia pure del particolare “socialismo del XXI secolo”. Ma assai inquietante anche per l'America latina progressista o di sinistra (a cominciare da Cuba), e per l'America latina in generale nel caso il “Venezuela saudita” e motore generoso dell'integrazione latino-americana entri in uno stato di fibrillazione destabilizzante.

Dopo Chavez
14.03.2013

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Maurizio Matteuzzi

Quando nel dicembre del 1998 l'ex-colonnello dei parà Hugo Chávez Frias irruppe con la forza di un uragano – “el huracan Hugo” – sulla scena politica del Venezuela, vincendo a valanga le elezioni, il petrolio costava 10 dollari al barile. Quando è morto per il maledetto e inestirpabile cancro che lo ha ucciso il 5 marzo 2013, il prezzo del barile era sopra i 100 dollari.

 

 

 

22.02.2008

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30.09.2005

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27.04.2001

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