Eurovisioni

Le imminenti elezioni per il Parlamento europeo sono un appuntamento della paura per i socialdemocratici. Finora, con il 25 per cento dei seggi, sono il secondo gruppo parlamentare più numeroso, ma ora si prospettano delle perdite. In diversi paesi hanno già pagato dazio in termini di consensi elettorali a causa delle politiche di austerità e di deregolamentazione che hanno sostenuto dopo la crisi del 2008.

 

In Italia per esempio il Partito democratico (Pd) dell’affabulatore Matteo Renzi nelle elezioni politiche del marzo 2018 è crollato dal 40 al 18 per cento. Un crollo che dovrebbe ripetersi alle Europee del prossimo maggio. Il Partito socialista europeo (Pse) ha designato come candidato di punta alla guida della Commissione europea l’olandese Frans Timmermans, che si è distinto come fautore proprio di questa linea politica neoliberale del Pse. Afferma Peter Scherrer della Confederazione europea dei sindacati (Ces): «Sulle questioni sociali Timmermans si è spesso schierato su posizioni più a destra di quelle dell’attuale presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker».


Recentemente si è tenuto a Lisbona il congresso dei socialdemocratici europei, dove a condurre le danze c’erano esponenti più seducenti, come il presidente del Governo spagnolo e del Psoe Pedro Sánchez e il suo omologo portoghese António Costa. C’erano anche Jeremy Corbyn del Labour party e Christian Levrat del Ps svizzero. Il congresso ha approvato un programma elettorale che punta a rafforzare i diritti dei lavoratori e, con una politica alternativa, creare posti di lavoro e trasformare l’economia in senso ecologico.


In un incremento dei consensi possono per contro sperare i Verdi europei, che attualmente detengono circa il 7 per cento dei seggi e che collaborano strettamente con la Ces. Cosa che vale anche per la Sinistra unitaria europea (pure attorno al 7 per cento), la quale raggruppa forze a sinistra dei partiti socialdemocratici. In diversi paesi conta di accrescere i consensi elettorali, per esempio in Francia con il movimento “Les Insoumises” (i ribelli) di Jean-Luc Mélenchon. Ma in altri paesi anche questa sinistra potrebbe perdere.


In ogni caso, per il movimento sindacale europeo è importante che nel nuovo parlamento le forze sociali guadagnino peso e che soprattutto l’estrema destra non cresca. Per questo la Ces sta discutendo attualmente su una piattaforma europea all’insegna dello slogan “A fairer Europe for workers”, “Un’Europa più giusta per i lavoratori”.

Pubblicato il 

17.01.19

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