La legge federale sulla protezione dei dati ha come obiettivo la protezione della personalità e dei diritti fondamentali di una persona, nell'ambito della trattazione dei dati.
Nel diritto di locazione, vi sono momenti in cui l'inquilino è costretto a fornire alcune informazioni personali al suo locatore, ad esempio quando presenta la sua candidatura per la locazione di un appartamento. Vediamo entro che limiti queste indicazioni possono essere richieste.
Spesso, chi presenta la propria candidatura alla locazione di un appartamento, è chiamato a compilare un formulario di iscrizione che contiene un certo numero di domande. La Legge federale sulla protezione dei dati indica quali sono le informazioni lecite, che possono essere richieste, e quali invece sono quelle illecite, alle quali l'interessato non è tenuto a rispondere.

Sono lecite:
Le indicazioni riguardanti l'identità del candidato: Nome, cognome, indirizzo, data di nascita e nazionalità (se straniero tipo di permesso), numero di persone che occuperanno l'alloggio, utilizzo dell'alloggio (se abitazione famigliare o se è già previsto un subaffitto).
I dati sulla sua situazione finanziaria: Il locatore deve poter verificare che il candidato sia in grado di pagare regolarmente la pigione, e potrà chiedere la fascia di reddito del candidato o la percentuale del salario consacrata al pagamento della pigione. Parimenti potrà sollecitare informazione su debiti esistenti.
Dati sullo stile di vita: Il locatore ha un interesse legittimo a conoscere certi aspetti sul modo di vita del candidato nella misura in cui possono influenzare il rapporto locativo. Ad esempio, il locatore può chiedere se si possiedono animali, se si suona uno strumento musicale,...

Non possono invece essere richieste in generale, quelle informazioni che non sono necessarie al locatore, come ad esempio le informazioni dettagliate sulle disponibilità finanziarie del candidato, l'esistenza di malattie croniche, l'appartenenza razziale, l'affiliazione ad un'organizzazione di protezione degli inquilini oppure se sussiste una situazione di necessità che l'ha costretto a sottoscrivere il contratto di locazione.
Le domande riguardanti il numero di traslochi effettuati negli ultimi anni, oppure il motivo dell'ultimo trasloco possono essere richieste soltanto se il locatore fa valere un motivo particolare, che raramente è dato.
In caso di domande illecite, l'inquilino può decidere di non rispondere e di rispondere in modo non conforme alla verità; in quest'ultimo caso, non potrà essere sanzionato e subire conseguenze.

Pubblicato il 

29.01.10

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