Eurovisioni

Quello che può provocare un assalto della lobby economica alla legislazione di un paese, in Svizzera lo abbiamo visto con l’iniziativa popolare “Per imprese responsabili”. Quando in Parlamento si profilava un buon controprogetto le associazioni padronali SwissHoldings ed Economiesuisse hanno sfruttato le loro relazioni: la consigliera federale Keller-Sutter si è piegata e con lei tutti i partiti borghesi. Il risultato è il pessimo controprogetto attualmente in vigore.


Un attacco simile è stato organizzato dalle associazioni economiche anche nell’Unione europea. Anche in questo caso in ballo c’era una buona legge sulla responsabilità sociale delle multinazionali. Il Parlamento europeo aveva fissato obiettivi ambiziosi, che anche il commissario europeo della giustizia incaricato del dossier, il liberale belga Didier Reynders, aveva fatto suoi.

 

Ma poi è iniziato il fuoco di sbarramento, coordinato da BusinessEurope, l’organizzazione europea omologa di Economiesuisse. E con in prima fila i tedeschi, che dopo essere riusciti in patria ad annacquare la legge sulle catene di fornitura che introduce obblighi di diligenza in materia di ambiente e di diritti umani, volevano ottenere lo stesso a livello di Ue: la minor responsabilità possibile per le aziende che compiono violazioni. Semmai le regole dovrebbero essere applicate solo ad alcuni pochi colossi. I lobbisti hanno trovato una sponda nel gruppo parlamentare cristiano-democratico, che a loro volta l’hanno trovata nella compagna di partito Ursula von der Leyen. E con successo, visto che la Commissione europea che lei presiede ha cancellato per ben tre volte la trattanda dall’ordine del giorno. Peccato solo che poi la Cdu è in seguito stata estromessa dal governo tedesco e il fronte rosso-verde non ha desistito.     


Il 23 febbraio scorso il progetto di legge ha superato l’ostacolo della Commissione europea. Con qualche dente in meno, ma capace di mordere e di incutere timore in alcune persone in Svizzera. Perché (che paura!), la bozza dell’Ue «assomiglia» all’ iniziativa “Per imprese responsabili” (accolta dal popolo ma bocciata a causa di una maggioranza di Cantoni contrari nel 2020), come annota prontamente la Nzz. Su alcuni punti, il progetto europeo va anche oltre: per esempio, le imprese sono responsabili anche per le cattive condotte dei fornitori.


La consigliera federale Karin Keller-Sutter appare scioccata. Durante la campagna di votazione sull’iniziativa per multinazionali responsabili aveva affermato che il suo controprogetto ricalcava lo standard europeo e promesso che se l’Ue fosse andata oltre, la Svizzera si sarebbe adeguata. Ora Keller-Sutter può solo confidare nella lobby economica europea, che sta di nuovo facendo di tutto per edulcorare ulteriormente la legge nella fase finale di approvazione tra Parlamento, Commissione e Governi. Dal canto nostro, possiamo allora solo sperare che alla fine non assomiglierà alla legge svizzera in vigore, ma all’iniziativa naufragata.

Pubblicato il 

09.03.22
Nessun articolo correlato