Spazio Amnesty

Due giorni, 246 donne, 77 votazioni: le cifre che riassumono la storica Sessione delle donne 2021. Tra il 29 e il 30 ottobre il Parlamento federale è appartenuto alle donne. Le 246 partecipanti hanno elaborato delle proposte politiche e adottato 23 petizioni sul tema del genere che saranno indirizzate al Parlamento. Tra queste anche l’esigenza che il diritto penale sessuale svizzero statuisca in modo chiaro e inequivocabile che un rapporto sessuale senza consenso è uno stupro.


Dalle ultime elezioni la proporzione di donne in Consiglio nazionale è del 42%. Nel 1991, in occasione della prima Sessione delle donne, questa percentuale era ferma al 17,5%. Stiamo percorrendo la strada verso la parità per quel che riguarda la rappresentanza politica, ma ciononostante molto resta ancora da fare.


La seconda Sessione delle donne ha mostrato in modo impressionante cosa accade quando le donne sono al potere. La Commissione degli affari giuridici e della protezione dalla violenza ha affrontato il tema del diritto penale sessuale in una mozione maggioritaria. Come Amnesty International, anch’essa chiede una legge con al cuore il concetto del consenso reciproco e quindi la revisione degli articoli 189 e 190. La Commissione sottolinea pure che una modifica della legge in questo senso necessita di risorse per la messa in atto. Magistrate e magistrati, il personale di polizia come pure le avvocate e gli avvocati devono essere continuamente formati sulla presa a carico di vittime di violenze sessuali. Una rivendicazione che portiamo avanti dal 2019 con una petizione indirizzata alla consigliera federale Karin Keller-Sutter.


Karin Keller-Sutter ha pronunciato un discorso durante la Sessione delle donne, sottolineando che «il diritto penale sessuale deve seguire l’evoluzione della società. Le vittime di violenze sessuali hanno poca fiducia nel nostro sistema giuridico. È necessario trovare una soluzione!».
La mozione è stata accettata quasi all’unanimità e lancia un segnale forte: le donne di tutti i partiti ritengono che un rapporto sessuale senza reciproco consenso è uno stupro e che questo deve essere iscritto nel nostro diritto penale sessuale.


«Nell’estate 2022 la Commissione degli affari giuridici dovrà sottomettere un progetto di legge che sarà votato in Parlamento. Fino a quel giorno continueremo a mobilitarci e a esigere con forza una legge sulle infrazioni sessuali basata sul consenso», ha dichiarato Noemi Grütter, coordinatrice per il tema Diritti delle donne a Amnesty Svizzera.

Pubblicato il 

18.11.21
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