Tagli sulla pelle degli assicurati

Il Parlamento ha approvato il taglio ai sussidi di cassa malati per il 2014 proposto dal Governo. Il rapporto di minoranza mette però in risalto alcuni problemi che questi tagli potrebbero creare e alcune discrepanze tra quanto sostenuto nel messaggio governativo e quanto invece succederà in realtà. Ps, Verdi e Unia hanno promosso il referendum.

 

Il Gran Consiglio ha approvato la scorsa settimana alcune modifiche della legge di applicazione della legge federale sull’assicurazione malattia. La più significativa riguarda i premi medi di riferimento per il calcolo del sussidio di cassa malati e s’inserisce nel contesto del contenimento della spesa legato al tanto discusso Preventivo 2014. La modifica si traduce in un taglio lineare di questi aiuti, per un risparmio di 14,4 milioni di franchi.


Secondo il rapporto di maggioranza, la modifica dei premi medi di riferimento per la concessione del sussidio non avrà un impatto sui beneficiari: basta che cambino sistema assicurativo, passando al modello «medico di famiglia». Non è così semplice invece secondo il rapporto di minoranza, che mette in luce alcune incongruenze tra quanto affermato dai favorevoli alla misura e quello che invece succederà.


Innanzitutto la riduzione del sussidio non è del tutto insignificante: i 42 franchi annui di cui parlano i fautori della modifica sono infatti una media ottenuta inglobando anche chi non beneficia del sussidio. In realtà ci saranno 5.641 persone che non avranno più diritto a questo tipo di aiuto e la famiglia di 4 persone più povera perderà 410 franchi all’anno. Quindi non saranno esclusivamente le fasce più abbienti ad essere colpite dai tagli, come vuol far credere il ministro della salute Beltraminelli.


Inoltre, questa misura arriva proprio in concomitanza con l’ennesimo aumento dei premi di cassa malati e in un periodo in cui sempre più persone si ritrovano in una condizione economica difficile. Stando ai calcoli di bonus.ch (un sito che compara casse malati, assicurazioni auto, compagnie telefoniche ecc.) gli aumenti massimi per gli assicurati ticinesi arriveranno fino al 22,2 per cento (senza dimenticare che per anni nel nostro cantone si è già pagato più del dovuto, e per ora del rimborso neanche l’ombra). Aumento di cui non si tiene conto nel messaggio governativo quando si dice che il taglio è del 4 per cento. Rifacendo i calcoli, il rapporto di minoranza arriva infatti a un risultato dell’8,7 per cento della massa dei sussidi destinati alla fascia più debole della popolazione. Tagli che si aggiungono a quelli degli scorsi anni, che complessivamente hanno già portato a una diminuzione dell’8,5 per cento dei sussidi a partire dall’introduzione del nuovo modello di calcolo nel 2009-2010.


A tutto ciò si aggiunge che con la modifica della legge d’applicazione si vuol spingere gli assicurati che chiedono un sussidio ad aderire al modello «medico di famiglia». Ora, gli aumenti dei premi di cassa malati colpiranno quest’anno principalmente i modelli «Hmo», «medico di famiglia» e «Telmed», e stando alle dichiarazioni del ministro federale della salute Alain Berset, i premi per questi modelli sono destinati ad aumentare di parecchio negli anni futuri. Ha quindi senso basare sul «medico di famiglia» il sistema di erogazione degli aiuti se l’obiettivo è il risparmio?


Il Partito socialista è deciso a combattere l’entrata in vigore di questa misura e ha lanciato un referendum assieme a Verdi e Unia, come spiega Saverio Lurati, presidente del Ps e deputato in Gran Consiglio: «Abbiamo deciso di opporci con tutte le forze a questa decisione, innanzitutto perché si tratta di un taglio lineare che va a colpire in maniera uguale sia chi ha dei redditi decenti che chi ha dei redditi molto bassi, in secondo luogo perché questa scusa del passaggio al medico di famiglia può valere per chi non ha ancora questo modello assicurativo, mentre per gli altri non vale assolutamente niente, e in terzo luogo perché in una situazione dove si vogliono fare sgravi fiscali e amnistie non si capisce perché si debba andare a togliere quasi 15 milioni di franchi a persone che ne hanno veramente bisogno». Inoltre, questo taglio si inserisce in un preventivo che mira già a penalizzare con delle tasse causali tutta una serie di prestazioni «e noi sappiamo benissimo che le tasse causali colpiscono sempre i più deboli», conclude Lurati.

Pubblicato il

05.12.2013 14:22
Veronica Galster

Il no ai tagli di Bruno Cereghetti

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