Tappeti rossi per i milionari

Seppur in misura minore rispetto a quanto si pensava, il Ticino resta una delle mete preferite in Svizzera per i ricchi provenienti da fuori Unione europea

Dal 2008 al 2020, il Ticino ha rilasciato 86 permessi a cittadini stranieri per “importanti interessi pubblici”. Si tratta, nella maggioranza dei casi, di ricchi cittadini provenienti da fuori Unione europea. Il motivo: una speciale clausola dell’Ordinanza sull’ammissione, il soggiorno e l’attività lucrativa (Oasa) che concede ai Cantoni la possibilità di facilitare il rilascio di un permesso per “notevoli interessi fiscali cantonali”. Un visa dorato, insomma: se sei un ultraricco puoi – con la legge dalla tua – scavalcare tutti e avere il privilegio di un permesso. È la Svizzera, bellezza!

 

Alla lettura del dato sugli 86 permessi rilasciati in totale dal Ticino un attento osservatore potrebbe sobbalzare dalla sedia. Questa cifra non quadra con quanto emerso finora. Nel 2017, l’Ats scriveva che in Ticino, solo per quell’anno, vivevano 91 persone con questo statuto speciale. Ciò che faceva del Cantone italofono il primattore a livello nazionale per il rilascio di questi permessi. Quando, qualche giorno fa, abbiamo iniziato a chinarci sul tema abbiamo chiesto i dati alla Segreteria di Stato della migrazione (Sem). Da queste cifre risultava che il Ticino, in totale, aveva rilasciato circa 200 permessi di questo tipo. Come è possibile che ora siano “solo” 86?

 

Il motivo è un pasticciaccio nel rilevamento statistico. Dopo avere ricevuto i dati Sem, abbiamo chiesto lumi a Silvia Gada, responsabile della Sezione Popolazione del Dipartimento delle istituzioni ticinesi. Con una premessa, quest’ultima sgonfi a i dati fino a ieri considerati validi: «Dopo un attento e puntuale accertamento dei 200 casi riportati dalla statistica federale, è possibile precisare che i permessi di dimora concessi dal Canton Ticino per ragioni d’importante interesse pubblico tra il 2008 e il 2016 sono unicamente 76». Ciò che significa in media circa 8 permessi ogni anno, dal 2008 al 2016; a cui vanno aggiunti i dieci rilasciati tra il 2017 e il 2020 per un totale, quindi, di 86. Questo adeguamento dei dati, precisa la responsabile della Sezione popolazione, «permette di meglio contestualizzare la situazione ticinese, la quale rientra chiaramente nei parametri riscontrati presso Cantoni ad esso assimilabili in questo contesto migratorio».

 

È davvero così? Non proprio! I dati aggiornati forniti dalla Sem confermano il Ticino al secondo posto in classifica con 62 attuali residenti dietro a Ginevra (93), ma di gran lunga davanti a Vaud (33) e Zugo (24). Ma chi sono queste persone? Impossibile scardinare quello che è una sorta di segreto di Stato. L’unica cosa certa sono le nazionalità dei beneficiari di questi permessi. In Ticino prevalgono i russi (13), seguiti dai turchi (7), iracheni (5), congolesi (4) e kosovari (3). Tutti ricchi? Non per forza, ma quasi. L’Oasa – va specificato – prevede tre motivi principali per cui può essere rilasciato un permesso per la tutela di importanti interessi pubblici: “aspetti culturali signifi cativi”, “ragioni politiche” e “notevoli interessi fiscali cantonali”. Non esistono dati su quali di questi motivi siano stati presi in conto, ma per la stessa Silvia Gada «è verosimile che la parte preponderante sia per motivi fiscali».

 

Le definizioni dei criteri fiscali sono lasciate ai Cantoni. In Ticino è la Divisione delle contribuzioni che se ne occupa. Contattata, quest’ultima specifica le soglie minime: il candidato deve stipulare un’imposizione globale secondo il dispendio (quella per i cosiddetti “globalisti”) calcolata su una spesa minima di 750.000 franchi annui (per i globalisti Ue, la soglia minima è di 400.000) a cui va aggiunta una sostanza che deve essere cinque volte superiore. Insomma, stiamo parlando di persone con un patrimonio minimo di almeno 3,75 milioni di franchi.

 

Nel 2018, tutti gli 842 globalisti “ticinesi” hanno contribuito a circa il 6% dei ricavi provenienti dalle imposte sulle persone fisiche: il peso fiscale di chi tra loro beneficia del permesso per importanti interessi pubblici appare quindi limitato. Per questi milionari, però, tappeti rossi. Per i cittadini stranieri normali, poliziotti sguinzagliati a controllare nei frigoriferi. Questo è il Ticino.

Pubblicato il

10.03.2021 10:29
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