Traballa il lavoro da Pick Pay

L’annunciata prossima irruzione in Svizzera, grazie agli accordi bilaterali con l’Ue, delle catene europee di negozi discount Lidl e Aldi, sta provocando preoccupazioni non soltanto ai tradizionali supermercati come Migros e Coop, ma anche ai discount tipicamente svizzeri come Denner e Pick Pay. Soprattutto quest’ultimo, appartenente interamente al gruppo Bon Appétit (commercio al dettaglio e per la gastronomia) passato interamente sotto il controllo del gigante germanico Rewe, sta attraversando un duro processo di adeguamento alle nuove condizioni di mercato che si vanno profilando. Con 875 milioni di franchi di fatturato nel 2003, 230 filiali in tutta la Svizzera (ma non in Ticino) e 1’280 dipendenti, Pick Pay si colloca al quarto posto tra gli operatori della distribuzione in Svizzera. Sorto nel 1968, è specializzato nell’offerta a basso prezzo di articoli di marca (circa 4 mila), e fa delle promozioni, dell’ampia scelta di vini e della collocazione esclusivamente nei centri abitati i suoi punti di forza. Di recente è entrato nella tempesta: il suo direttore ed il capo delle vendite sono stati licenziati sui due piedi. Il motivo addotto dai padroni di Rewe è quello di «divergenti opinioni sull’attuazione delle direttive strategiche dell’impresa». In realtà. Dopo aver acquistato nel giugno del 2003 il gruppo Bon Appétit, i tedeschi hanno utilizzato l’anno trascorso per valutare bene le caratteristiche del mercato svizzero ma, soprattutto per aspettare che gli accordi bilaterali con l’Ue prendessero la piega giusta. Ora è arrivato il momento, per i manager di Rewe, di giustificare l’acquisto del gruppo svizzero e, quindi, per renderlo il più redditizio possibile. È pertanto evidente il tentativo di ristrutturare ed integrare il più possibile il gruppo Bon Appétit, e soprattutto Pick Pay, per farne un efficiente strumento di redditività. A questo punto, le preoccupazioni anche per il personale non possono che crescere, visto e considerato che questi cambiamenti quando cominciano non si sa mai dove vanno a parare. Se infatti cambiano metodi di direzione e criteri di gestione, possono cambiare anche le condizioni degli affari. E tra poco i rappresentanti dei fabbricanti di prodotti di marca apriranno con i nuovi padroni di Pick Pay la trattativa commerciale per le forniture. Se le condizioni non saranno più le stesse, Pick Pay potrebbe essere costretto a ristrutturare i propri scaffali, quindi le strategie di vendita, quindi le strutture, quindi il personale…

Pubblicato il

17.09.2004 01:30
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