Turismo, l'anomalia continua

In anni di ristrettezze finanziarie e di pesanti tagli su settori sensibili quali la sanità, la socialità e la scuola, ma non solo, persiste l’anomalia di Ticino Turismo. Con il messaggio sul nuovo credito quadro per il periodo 2006-2009 in base alla Legge sul turismo l’ente preposto alla promozione del turismo cantonale si vede infatti confermato per intero l’importo di 8 milioni ricevuto nel quadriennio che sta per finire per le attività di marketing, attività in passato (in particolare durante la gestione Stinca) da più parti criticate anche pesantemente. In governo il messaggio è stato approvato con il solo voto contrario della socialista Patrizia Pesenti. Ma prosegue pure un’altra anomalia, quella che vede Marina Masoni proporre al governo quale direttrice del Dipartimento finanze ed economia e sottoscrivere quale presidente del Consiglio di Stato un credito destinato a Ticino Turismo di cui lei stessa è presidente del Consiglio d’amministrazione (ad interim, dal 1998). In realtà il messaggio licenziato martedì dal governo in base alla Legge sul turismo concerne un credito complessivo di 32 milioni: 24 per la concessione di sussidi cantonali a sostegno degli investimenti e delle attività per il turismo e 8 per le attività di promozione turistica svolte dall’Ente ticinese per il turismo (Ett, detto anche Ticino Turismo). Ora, mentre dall’ultimo credito quadro (approvato nell’autunno del 2002) ad oggi i milioni di sussidio a sostegno degli investimenti e delle attività per il turismo sono scesi da 32 a 24, il credito per il marketing di Ticino Turismo è stato interamente confermato. In governo Pesenti ha chiesto che quest’ultimo venisse ridotto del 20 per cento, passando cioè a 6,4 milioni, proporzionalmente a quanto fatto per il credito complessivo sottoposto con questo messaggio al parlamento (dai 40 milioni votati nel 2002 ai 32 di oggi). E questo perché nel messaggio del 2002 sul precedente credito quadriennale lo stesso governo proponeva che la quota riservata al finanziamento delle attività di promozione turistica svolte dall'Ett fosse pari al 20 per cento del totale. Con il nuovo messaggio invece questa quota sale al 25 per cento. Il resto dell’esecutivo però non ha seguito la consigliera socialista. Le vigorose misure di risparmio imposte da Marina Masoni al Ticino tutt’intero sembrano dunque valere per tutti ma non per l’Ett. Così, mentre il credito quadro per il marketing del periodo 2002-2005 viene interamente erogato a Ticino Turismo, soltanto 21 milioni dei 32 votati per i sussidi agli investimenti risulteranno effettivamente disponibili: il messaggio appena licenziato dal governo sul nuovo credito quadro non si vergogna di affermare che questo è avvenuto «in seguito alle diverse misure di risparmio introdotte durante il quadriennio». Quanto alla valutazione degli investimenti da sussidiare aggiunge: «è da sottolineare a chiare lettere che le difficoltà finanziarie del Cantone impongono a Ticino Turismo e agli Enti turistici locali un’attenta selezione dei progetti che richiedono aiuti finanziati con soldi pubblici». Ma la forte contrazione del credito quadro per gli investimenti può rivelarsi dolorosa in un periodo in cui molte strutture alberghiere chiudono proprio perché mancano i mezzi per rilanciarle. Nessuna parola invece il messaggio la spende sulla valutazione delle campagne di promozione svolte da Ticino Turismo. Non sorprende dunque che se tutti devono risparmiare, l’Ett negli ultimi 5 anni ha visto passare i suoi impiegati da 15 a 22, con un aumento di spesa corrente di circa 3 milioni all’anno. Ma un altro dato è interessante: se nel quadriennio che si sta per concludere e nel prossimo il Cantone dà all’Ett per il marketing 2 milioni all’anno, questa cifra negli anni precedenti era, a preventivo, di circa 900 mila franchi. Più che un raddoppio, dunque. E va considerato che per le sue attività di promozione l’Ett dispone di circa 6 milioni all’anno, la maggior parte dei quali provenienti dalle tasse turistiche e dalla tassa di promozione delle case da gioco. Ma ancora un punto del credito di 8 milioni per il marketing di Ticino Turismo è problematico. Ed è che esso viene iscritto nel conto investimenti, e non nella gestione corrente. Come avvenne già nel 2002. Vanamente allora il rapporto di minoranza del Partito socialista chiese che la promozione turistica venisse chiaramente distinta dai sussidi agli investimenti: considerando il marketing dell’Ett un investimento, infatti, lo si sottrae ad ogni controllo, tranne per i progetti sottoposti ad approvazione del Consiglio di Stato. E questo a maggior ragione se si considera che con l’Ett non è stato concluso alcun contratto di prestazioni che fissi gli obiettivi e ne permetta una successiva verifica. Un problema di cui nel 2002 s’era resa conto anche la maggioranza liberal-leghista della Commissione della gestione, che nel suo rapporto osservava: «per ciò che riguarda il credito quadro per la promozione questo potrà essere utilizzato da Ticino Turismo sulla base di precisi progetti di marketing che verranno sottoposti per valutazione e accettazione al Consiglio di Stato». Governo che di progetti, nel quadriennio che si avvia a conclusione, sembrerebbe non ne abbia mai visti. Ma che gli 8 milioni li ha totalmente erogati. Consolazione finale: il messaggio precisa che «non è comunque previsto alcun finanziamento di musei con il credito quadro». Se si vorrà finanziare il Museo dell’architettura occorrerà passare dalla porta principale e non sgattaiolare da quella di servizio. Marina Carobbio tre anni fa sottoscrisse uno dei due rapporti di minoranza della Commissione della gestione, quello socialista, sul primo credito quadro per il turismo. Ora è arrivato il nuovo messaggio: che giudizio ne dà? In questo momento può essere soltanto un giudizio sommario. Nelle prossime settimane saranno necessari approfondimenti da parte della Commissione. Constato però che rimangono tre grosse anomalie che già nel 2002 avevamo indicato come molto problematiche: l’inserimento del credito per la promozione nel conto investimenti; l’assenza di un mandato di prestazioni per l’Ett, a differenza di tutti gli altri enti sussidiati; il fatto che la direttrice del Dipartimento delle finanze Marina Masoni sia ancora presidente dello stesso Ett. Rilevo inoltre che ora è stata fatta una più chiara scelta di priorità sui settori e le attività da sostenere, scelta che però mi pare ancora insufficiente e discutibile. Infine, grazie alle critiche sollevate tre anni fa dalla Commissione, dal punto di vista contabile questo messaggio mi pare allestito meglio. Andiamo con ordine: gli 8 milioni per la promozione sono considerati un investimento. In questo modo sono esclusi dalla gestione corrente, anche se sono un’attività ordinaria che l’Ett deve svolgere, e dunque dalle misure di risparmio che si applicano a tutti gli altri settori d’intervento dello Stato. Se tutti devono risparmiare, forse in questo periodo è preferibile farlo un po’ di più sul marketing e un po’ meno sugli investimenti per progetti concreti del turismo. Con questo non contesto il principio di una promozione anche forte del turismo ticinese. Anch’essa però deve fare i conti con le attuali ristrettezze finanziarie. Allora ecco che gli 8 milioni avrebbero potuto essere ridotti di uno o due milioni. Sulle priorità cosa dice? È positivo che ci sia più chiarezza, con indicazioni un po’ più specifiche nei tre settori prioritari per il prossimo quadriennio: eventi e architettura; parco verde; parco acquatico. Sono però perplessa sulla priorità data al parco acquatico: davvero il Ticino potrà concorrere con megastrutture analoghe? Forse sarebbe stato meglio puntare sulla valorizzazione del nostro territorio come avviene in altri cantoni (penso ai Grigioni) e sul turismo congressuale, che ha un grosso potenziale ma aspetta i giusti investimenti. Dunque un giudizio negativo. Se questo messaggio arriverà in parlamento così com’è stato presentato non potrò che votare contro. Ma confido in una discussione costruttiva in Commissione. L’obiettivo prioritario di noi socialisti sarà di inserire il credito per il marketing nella gestione corrente. Bisognerà poi fare un’attenta analisi dei risultati ottenuti con il primo credito quadro anche per gli 8 milioni spesi per la promozione e, alla luce della difficile situazione finanziaria, chiarire le priorità concrete al di là delle facili enunciazioni di principio. Chiederò che, come nel 2002, sia formata una sottocommissione per un attento esame del messaggio, cosa che per la situazione finanziaria critica mi pare ancor più giustificata. Tre anni fa il dibattito fu avvelenato anche dalla presenza di Stinca alla direzione dell’Ett. E Gagliardi? Uno dei problemi della gestione Stinca erano i mezzi finanziari messigli a disposizione con un mandato esterno. Ora Gagliardi è regolarmente assunto dall’Ett, e questo ha certamente creato più trasparenza. Esprimermi adesso sui risultati delle due gestioni senza un approfondito esame del lavoro svolto con la direzione di Gagliardi mi pare però prematuro. Intanto Masoni continua a presiedere Ticino Turismo. Su questo mi aspetto finalmente una spiegazione chiara, non solo da lei, ma anche dal Consiglio di Stato.

Pubblicato il

11.11.2005 02:30
Gianfranco Helbling
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