Certo che non è facile, di questi tempi, per gli emigrati italiani e gli italiani che vivono all’estero essere fieri del proprio Paese e delle proprie origini! Con un governo italiano, e la maggioranza parlamentare che lo sostiene, che, ormai, ci hanno abituato ad assistere all’approvazione di leggi che interessano quasi esclusivamente il capo del governo, Silvio Berlusconi, ed i suoi amici più vicini e che, in più casi, non demordono neppure di fronte ai dubbi del Presidente della Repubblica ed alle sentenze di incostituzionalità della Corte Costituzionale. Con le ricorrenti gaffes del Cavaliere, rilanciate in tutto il mondo dalle agenzie di stampa internazionali e dai media, che fanno sorridere gli stranieri ma certamente non gli emigrati e gli italiani all’estero. Con l’ilarità che ha provocato in tutto il mondo la “scomparsa” fisica del capo del governo, per quasi un mese a cavallo del 2003-2004, per farsi un lifting al viso (ammesso pubblicamente) che ne nascondesse i segni dell’età agli occhi dei suoi elettori-fans. Con il ridicolo con il quale si sta, ormai, ricoprendo il presidente Berlusconi a causa del continuo rinvio di una sua visita ai soldati italiani a Nassiryia (unico capo del governo che non abbia ancora fatto visita alle sue truppe in Irak), giustificata con motivi di sicurezza che, tuttavia, non hanno però impedito al presidente della Camera, Pierferdinando Casini, e al vicepresidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini di recarvisi proprio nei giorni scorsi. Come se tutto questo non bastasse si sono, poi, verificate anche le nefaste vicende della Cirio e della Parmalat che, oltre a mettere sul lastrico migliaia di famiglie, hanno messo in una cattivissima luce in tutto il mondo, e non solo in Italia, il sistema industriale, finanziario e bancario italiano. Dopo tutto questo ed altre vicende ancora, che tralasciamo di elencare per amor di patria, ce ne sarebbe ovviamente abbastanza per far si che gli emigrati e gli italiani all’estero andassero a nascondersi, invece no! Né il capo del governo, Silvio Berlusconi (con il suo governo e la sua maggioranza), né le vicende Cirio e Parmalat sono riusciti a demoralizzare le comunità italiane all’estero ed a far disprezzare l’Italia agli stranieri. Infatti ovunque nel mondo, e non solo in Svizzera, le comunità italiane, da un lato, sono sempre più apprezzate dalle altre etnie e, dall’altro, sono comunque sempre più fiere di essere italiane e delle loro origini, convinte che l’Italia sia ben altro di quella che attualmente è rappresentata dal governo Berlusconi. Una fierezza che gli italiani nel mondo evidenziano in ogni occasione ed utilizzano, per esempio, forse anche abusandone, nel commercio: basta girare per le città più importanti della Confederazione e di qualsiasi altro Paese di ogni continente per rendersi conto di come i nomi italiani, e non solo quelli delle griffes più famose, ricorrono molto spesso nelle insegne luminose dei negozi e dei ristoranti più alla moda. Ma lo dimostra anche il notevole interesse che c’è dappertutto nel mondo per la lingua e la cultura italiana, con milioni di giovani (non tutti di origine italiana) che studiano la lingua di Dante, tra cui oltre quindicimila nella sola Svizzera: come è lontana la figura di quell’emigrato italiano impersonato meravigliosamente da Nino Manfredi nel film “Pane e cioccolata”!

Pubblicato il 

13.02.04

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