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Trasparenza

Sotell non vuole la trasparenza

di

Francesco Bonsaver

Il Ticino fu uno degli ultimi cantoni a introdurre la Legge Trasparenza, nel 2013. Dai resoconti annuali stilati dall’Ufficio competente, s’intuisce che gran parte delle richieste siano nell’ambito edile (domande di costruzione), fra quelle che si potrebbero definire le beghe tra vicini. Progressivamente però, sta crescendo la richiesta di accesso a documentazione relativa alla gestione della cosa pubblica. Come molti media svizzeri, area non è nuova a inoltrare le richieste appoggiandosi alla legge sulla trasparenza. Le informazioni e le consulenze procedurali sono chiare, di semplice attuazione, senza che sia necessario affidarsi a un avvocato. L’unica nota dolente, concerne i tempi lunghi. Ma la lungaggine è un problema che attanaglia l’intera giustizia ticinese, non la sola Legge Trasparenza.


Nell’ottobre 2017, area voleva conoscere i conti di Sotell, l’agenzia interinale del tempo libero di Lugano. Di statuto privato, fu creata anni fa da esponenti del Comune di Lugano per organizzare l’ingaggio di personale per gli eventi temporanei promossi dalla Città. Col tempo il suo giro d’affari è notevolmente cresciuto. I suoi bilanci, solo stimabili, superano i sei zeri. I più la conoscono per il Longlake, «uno dei più grandi open air urbani della Svizzera!» come scrivono gli stessi promotori di un mese di eventi artistici negli spazi pubblici. Un’altra attività piuttosto nota di Sotell, è il Mojito, il bar estivo sul lungolago di fronte al Municipio. Sotell ci ha negato l’accesso alla sua documentazione, rivendicando di essere una associazione di diritto privato e dunque non sottoposta alla Legge Trasparenza. Di altro avviso, area ha inoltrato ricorso alla Commissione cantonale della Trasparenza.


A fine dicembre 2018, la Commissione ha dato ragione ad area, intimando a Sotell di fornirci la documentazione. Quest’ultima si è però nuovamente opposta, inoltrando ricorso al Tribunale amministrativo cantonale contro la decisione della Commissione. Visti gli abituali tempi del Tram, si stima che la decisione finale arriverà tra 8-12 mesi. L’intero iter durerà circa due anni e mezzo.


Il ricorso al Tram di Sotell è legittimo, poiché previsto dalla legge. Sorge però una domanda, più giornalistica ma non meno legittima: perché la trasparenza dell’attività di Sotell fa tanta paura ai suoi responsabili? Parafrasando i politici quando giustificano la violazione della privacy dei cittadini in nome della sicurezza o della lotta agli abusi: “Chi non ha niente da nascondere, non ha nulla da temere”.

Se sarà stata una paura giustificata, ve lo racconteremo tra poco meno di un anno. O almeno, ce l’auguriamo.

Pubblicato

Giovedì 21 Marzo 2019

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Palazzo & dintorni
21.03.2019

di 

Francesco Bonsaver

Perché il Dipartimento di Norman Gobbi ha consumato 31mila franchi di spese di rappresentanza, mentre gli altri Dipartimenti ne hanno utilizzati mediamente meno di 2.500? Per rispondere alla domanda, area ha inoltrato al Consiglio di Stato richiesta di accesso ai dati sulla scorta della Legge Trasparenza. L’accesso è stato negato «poiché si tratta di una richiesta di informazioni generalizzata con finalità esplorativa», scrive il Consiglio di Stato. area aveva richiesto la documentazione relativa ai cinque Dipartimenti per la medesima voce contabile, così da poter stilare un confronto. Visto il diniego, in Commissione di mediazione formuliamo una proposta di compromesso: di poter consultare almeno la documentazione relativa ai due dipartimenti che consumano maggiormente nelle spese di rappresentanza, Territorio e Istituzioni. Tanto più che i due dipartimenti nel preventivo di quest’anno hanno indicato una spesa di ben 71mila franchi nelle Istituzioni, di 40mila invece in quello diretto da Claudio Zali.

Media & Potere
21.03.2019

di 

Francesco Bonsaver

Vista la sua giovane età, l’applicazione della Legge Trasparenza si scontra ancora con la reticenza di parte importante delle autorità. Dopo l’entrata in vigore sul piano nazionale nel 2006, seguì in ordine sparso l’adozione di ordinanze nei vari cantoni. Dalla sua entrata in vigore, un’associazione di giornalisti si batte per l’applicazione integrale e uniforme nel Paese. Sul blog loitransparence.ch si trovano consigli giuridici, informazioni generali e ultime notizie sul tema. Lo scorso mese, per la prima volta, è stato attribuito il premio “Trasparenza”. «Il 2018 è stata un’ottima annata. Una serie di articoli e di trasmissioni si sono potute realizzare grazie alla Legge Trasparenza. Per la giuria, composta da caporedattori, la scelta non è stata facile» spiega nell’annuncio Martin Stoll, collaboratore della Sonntagszeitung dalla Berna federale e promotore del blog.

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