Si chiama Prix engagement e dietro quel nome si cela un punto cardine del senso del sindacato. Quello che coincide con il coinvolgimento forte e l’impegno attivo delle lavoratrici e dei lavoratori per migliorare le proprie condizioni professionali. Premio che quest’anno Unia, nel corso di una cerimonia tenutasi nei giorni scorsi a Berna, ha attribuito al collettivo dipendenti Coop: gruppo che si è rivelato decisivo nel successo delle trattative intraprese dal sindacato con la direzione del gigante svizzero della distribuzione. 

 

Da inizio 2024 il personale della grande catena ha visto aumentare la propria busta paga: il ritocco in su degli stipendi non è manna caduta dal cielo, ma il frutto di un percorso chiaro e coraggioso dei militanti sindacali, che non hanno ceduto nella difesa dei propri diritti e di quelli dei colleghi.

 

«Grazie al loro instancabile impegno, i membri del gruppo professionale Coop hanno contribuito all’aumento salariale di 140 franchi concesso a tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori con un salario fino a 4.800 franchi. Anche i salari minimi registrano un aumento tra i 100 e i 300 franchi. Questo successo è il risultato della cooperazione solidale e determinata delle associate e degli associati di Unia»  è stato sottolineato durante la premiazione.

 

«Prix engagement ha un alto valore simbolico, perché viene assegnato a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che si sono distinti per il loro attivismo. Difendere è un atto concreto, mentre partecipare significa aumentare la democrazia sindacale: il collettivo Coop ha fatto sia l’una che l’altra cosa. Come sindacato ci battiamo per realizzare l’uguaglianza effettiva tra uomo e donna nel mondo del lavoro e garantire le migliori condizioni professionali con buoni contratti collettivi, ma abbiamo bisogno della collaborazione del personale e questo è un esempio positivo» annota Chiara Landi, responsabile del settore terziario Unia Ticino e Moesa.

 

La funzionaria Francesca Scalise evidenzia come lo straordinario accordo salariale raggiunto fra le parti sociali e la direzione trovi radici nell’elevata sindacalizzazione del personale Coop. «Il riconoscimento è meritato, perché premia un caso concreto di solidarietà sindacale nel settore terziario e dimostra come l’impegno collettivo possa produrre significativi cambiamenti positivi».


Un impegno collettivo che ci viene raccontato in prima persona da un dipendente Coop, membro del gruppo nazionale di accompagnamento sulle trattative: «Il compito del gruppo era quello di confrontarsi sull’andamento delle trattative che Unia stava portando avanti con la nostra direzione e informare la base dello stato delle cose. Del gruppo fanno parte dipendenti di tutte le regioni linguistiche e le riunioni si tenevano la sera via Zoom. C’era la stanchezza della giornata lavorativa alle spalle, le difficoltà a comunicare nelle varie lingue per cui ci affidavamo al traduttore, ma si è creata una coesione tale da spronarci ad andare avanti. Le proposte migliori sono arrivate proprio durante queste discussioni, che ci hanno permesso di capire fin dove potevamo arrivare».   

E sono arrivati lontanto. Il successo delle trattative salariali non solo ha comportato miglioramenti in termini finanziari per le collaboratrici e i collaboratori della catena di vendita, ma per Scalise ha pure rafforzato la loro posizione: «Con il suo agire, il gruppo professionale Coop non si è battuto “solo” con il proprio datore per ottenere dei salari migliori, ma anche per un mondo del lavoro più giusto ed equo nell’intero commercio al dettaglio».

L’Assemblea dei delegati e delle delegate del settore terziario si è pronunciata a favore di un SÌ all’AVS x13, ritenendo importante l’introduzione della tredicesima AVS soprattutto per gli ex dipendenti del settore dei servizi. Nel terziario, si legge nella risoluzione, «molte donne lavorano a tempo parziale e percepiscono un basso salario e trarrebbero quindi grande vantaggio da una mensilità supplementare».

Pubblicato il 

01.02.24